Rischio Elettricità

Le misure preventive e protettive per la  tipologia di rischio in esame devono essere collocate in un quadro più ampio di applicazione rispetto al mero ambito lavorativo, in quanto la presenza di "elettricità" nella vita quotidiana è divenuta una abitudine per ognuno . 

Rischio Elettricità

i pericoli presenti nell’ambiente fisico possono essere definiti come situazioni idonee a produrre infortuni
Ne consegue che opportune precauzioni e norme comportamentali devono divenire patrimonio culturale comune a quanti non sono esperti e come tali applicate ovunque. La considerazione è supportata, qualora ve ne fosse bisogno, dai dati statistici che enti pubblici, enti privati, quotidiani, e riviste specializzate del settore forniscono in percentuali  non sempre omogenee ma che comunque, dimostrano che il rischio elettrico rappresenta al momento la maggiore causa di incidenti, troppo spesso mortali, accorsi dentro e fuori i luoghi di lavoro.
Ogni fenomeno elettrico è caratterizzato dalla forza motrice che lo produce (volt), dall'intensità (ampére), dalla sua frequenza (hertz) e dalla resistenza opposta dal conduttore che esercita una specie di attrito al movimento degli elettroni (ohm). L'intensità della corrente elettrica è la caratteristica che ne determina in misura maggiore la lesività. I pericoli connessi con l’uso dell’elettricità possono essere presenti nell’ambiente o legati al comportamento dell’uomo.
Quindi i pericoli presenti nell’ambiente fisico possono essere definiti come situazioni idonee a produrre infortuni, per difetti di isolamento di un apparecchiatura, cavo in tensione senza rivestimento isolante etc.; mentre i pericoli legati al comportamento dell’uomo si possono definire come azioni pericolose suscettibili di produrre infortuni: mancanza di esperienza, scarsa preparazione, etc.

In generale i pericoli legati alla corrente elettrica sono:

contatto diretto: toccando, ad esempio, due contatti di una presa (due fili elettrici scoperti) il corpo umano è sottoposto al passaggio di una corrente elettrica, provocando una "scossa elettrica", la quale produce una sensazione dolorosa ed è sempre pericolosa e talvolta mortale. Quando il corpo umano è in collegamento più o meno diretto con il terreno, per esempio indossando scarpe non isolanti, toccando un solo contatto della presa o un solo filo scoperto o qualsiasi elemento in tensione si verifica lo stesso fenomeno sopra specificato; in tale caso la corrente elettrica passa dall’elemento in tensione attraverso il corpo umano a terra.

contatto indiretto: i contatti indiretti sono quelli che avvengono con parti normalmente non in tensione (ad esempio l’involucro di una apparecchiatura, di uno strumento etc. che normalmente è isolato e non in contatto con elementi in tensione) per un guasto interno o per la perdita di isolamento; tali contatti sono i più pericolosi.
In questi casi toccando l’involucro dell’apparecchio guasto, il corpo umano è sottoposto al passaggio di una corrente verso terra, sempre che il corpo non sia adeguatamente isolato dal suolo.
L’involucro metallico interessato, in seguito al guasto, assume un valore di tensione rispetto a terra che può raggiungere il limite di 220Volt, di conseguenza la " tensione di contatto" è maggiore quanto più alto è il valore di corrente e quanto più lungo è il tempo per cui tale contatto permane.

arco elettrico: è costituito da una sorgente di calore assai intensa e concentrata, con emissione di gas e di vapori surriscaldati e tossici, irraggiamento termico e raggi ultravioletti che si manifestano in caso di guasto o di manovre su apparecchiature elettriche, es. corto circuiti.
incendio di origine elettrica: é un incendio dovuto ad una anomalia dell’impianto elettrico che causa l’innesco della combustione, ad es. sovraccarico, sotto dimensionamento dei cavi elettrici etc.

Gli effetti della corrente elettrica sull'organismo umano dipendono da una serie di fattori fra di loro correlati: intensità della corrente, resistenza elettrica del corpo umano, tensione della corrente, frequenza della corrente, durata del contatto, tragitto percorso dalla corrente.
L'attraversamento della corrente nell'organismo produce effetti variabili per gravità e conseguenze direttamente proporzionali all'intensità della corrente.
Le scariche elettriche più lievi (da 0,9 a 1,2 mA) determinano solamente una sensazione di formicolio nel punto di contatto (soglia di percezione della corrente).
Le scariche di media intensità (da 5 a 25 mA) provocano contrazioni muscolari e crampi dolorosi localizzati.
Le scariche più intense (da 25 a 80 mA) provocano tetania muscolare generalizzata che, se prolungata dal contatto col conduttore, può provocare la morte per asfissia.
Le scariche decisamente pericolose sono quelle che hanno intensità compresa tra 80 mA e 3 A e che attraversano il cuore; esse infatti determinano fibrillazione ventricolare o altri gravi disturbi del ritmo cardiaco.
Le scariche ancora più intense (da 3 a 8 A) deprimono le funzioni nervose e paralizzano i centri bulbari con arresto cardiorespiratorio.
Va infine ricordato che l'elettricità può causare, per effetto elettrotermico (produzione di calore al passaggio della corrente), delle ustioni che anche se limitate per estensione possono avere prognosi riservata per le complicanze tardive durante il loro decorso.

Il mancato rispetto delle norme di sicurezza riguardanti gli impianti elettrici oppure l'uso scorretto delle apparecchiature a questi collegate possono essere fonte di pericolo da elettricità per operatori e utenti.

PROTEZIONE DAI CONTATTI DIRETTI ED INDIRETTI
Generalità
La  norma  CEI  64-8  prevede  due  condizioni  di  contatto  elettrico  pericolose  per  la persona:

CONTATTO DIRETTO
Si  verifica  quando  la  persona  entra  in  contatto  con  parti  attive  dell’impianto.

CONTATTO INDIRETTO
Si verifica quando la persona tocca parti normalmente non in tensione ma che, in condizioni di guasto o di difetto di isolamento, possono trovarsi in tensione.
Questo tipo di contatto è molto più pericoloso del precedente nel senso che  normalmente  non  si  adottano  le  precauzioni  che  anche  le  persone inesperte   usano   verso   elementi   dell’impianto   elettrico   normalmente   in tensione, come cavi, interruttori etc.
Protezione contro i contatti diretti
Le misure da adottare per le protezioni contro i contatti diretti possono essere totali, parziali e addizionali.
Le protezioni parziali (contro il contatto involontario) vengono applicate nei luoghi dove hanno accesso soltanto le persone addestrate e qualificate. Sono ottenute mediante:
•    Allontanamento   delle   parti   a   tensione   diversa   simultaneamente accessibili.
Le protezioni totali (contro il contatto volontario) sono destinati alle protezioni delle persone non a conoscenza sui pericoli connessi all’utilizzo dell’energia elettrica e sono ottenute mediante:
•    Isolamento delle parti attive senza possibilità di rimozione;
•    Involucri  o  barriere  che  sono  rimovibili  mediante  utensili,  interblocchi,barriere intermedie.
Le protezioni addizionali sono ottenute utilizzando relè differenziali ad alta sensibilità (IDmax=30mA).
Protezioni contro i contatti indiretti
Le protezioni contro i contatti indiretti possono effettuarsi con dispositivi che impediscono il contatto con gli elementi in tensione o con mezzi che interrompono in circuito impedendo eventuali tensioni di contatto.
Generalità
I  metodi  di  protezione  dai  contatti  indiretti  sono  classificabili  nelle  seguenti  due categorie:
•   Metodi di protezione attiva, i quali non evitano la nascita di tensioni di contatto,   ma   agiscono   interrompendo   l’alimentazione   qualora   tali tensioni  diventassero  convenzionalmente  pericolose, l’esempio  più tipico è l’impianto di terra.
•   Metodi di protezione passiva, mirati ad impedire che possano verificarsi condizioni di pericolo.

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