Consigli fondamentali per la manipolazione di agenti cancerogeni/mutageni (ACM)

Con riferimento specifico al Titolo IX Capo II del D.Lgs. 81/08 e s.m.i., riguardante le attività lavorative in cui i lavoratori possono essere esposti ad agenti cancerogeni o mutageni, e necessario attenersi a quanto segue. 
Il personale che lavora con ACM deve avere acquisito, attraverso i corsi di formazione e l’esperienza, le conoscenze e l’abilità per mettere in pratica le opportune misure di sicurezza.
• Le procedure d’uso di ACM devono essere adeguate alle proprietà fisicochimiche dei composti. 
Possono prefigurarsi tre possibilità:
1) Composti volatili (lavorare sotto cappa);
2) Composti non volatili;
3) Polveri elettrostatiche.
Il prelievo di aliquote di un cancerogeno volatile da contenitore principale deve essere sempre fatto sotto cappa. 
È molto importante assicurarsi che il piano di lavoro sotto cappa sia occupato solo dalle attrezzature strettamente indispensabili al prelievo (troppi strumenti potrebbero generare
delle turbolenze che possono essere causa di un ritorno di vapori del cancerogeno ed esporre quindi l’operatore agli effetti nocivi di questi).
L’operatore deve indossare occhiali protettivi e guanti adatti al tipo di composto utilizzato.
• Tutte le lavorazioni che comportano l’impiego di sostanze o preparati recanti la dicitura “R45 Può provocare il cancro”, “R49 Può provocare il cancro per inalazione”, “R40 Può provocare effetti irreversibili” oppure “R46 Può provocare alterazioni genetiche ereditarie”, oppure “H340 Può provocare alterazioni genetiche”, “H341 Sospettato di provocare alterazioni genetiche”, “H350 può provocare il cancro”, “H351 sospettato di provocare il cancro”, devono essere svolte utilizzando la più piccola quantità di sostanza necessaria a condurre l’analisi.
• Le attività devono tassativamente essere effettuate in modo da non coinvolgere persone estranee alle attività analitiche in questione, attraverso l’utilizzo di sistemi chiusi, ovvero sotto cappa da laboratorio o sistemi equivalenti, usando i necessari DPI.
• II numero dei lavoratori esposti dovrà essere limitato a quello strettamente necessario.
• L’operatore dovrà provvedere, dopo l’uso, alla sistematica pulizia di attrezzature, ambienti, ecc.
• I guanti devono essere accuratamente selezionati per offrire la giusta barriera di protezione.
Per maggiore sicurezza, in alcuni casi, può essere indossato un doppio paio di guanti.
• È vietato far uso di ACM nei laboratori in cui non siano installate cappe idonee, o sistemi equivalenti.
• Nel caso di sostanze cancerogene e mutagene ed in generale nel caso di sostanze molto tossiche, la velocità frontale dell’aria aspirata nella cappa deve essere sicuramente superiore a 0,5 m/s e comunque preferibilmente pari a 0,7 m/s, tali valori sono da intendersi riferiti a 40 cm. di apertura del frontale.
• Dopo l’utilizzo di ACM l’operatore deve prestare particolare attenzione alla igiene personale.
• Per gli scarti, nell’applicare la procedura gestionale dei rifiuti dei laboratori, occorre assicurare che la raccolta,in attesa dell’avvio allo smaltimento, avvenga in condizioni di sicurezza, utilizzando contenitori ermetici etichettati in modo chiaro, completo e ben visibile.

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