Tutti gli impianti elettrici vanno realizzati a regola d’arte;
quindi prima di effettuare la valutazione dei rischi bisogna verificare
la rispondenza alla regola d’arte in quanto se gli impianti non sono
conformi alle leggi hanno una condizione di rischio intrinseca che va
eliminata.
Gli impianti elettrici devono essere, poi, sottoposti a verifiche, così come stabilito dalla legge, infatti: il D.P.R. 462/01 stabilisce che bisogna assoggettare gli impianti a verifiche periodiche, effettuate da organismi abilitati dal ministero delle attività produttive, con cadenza biennale nel caso di rischio incendio e con cadenza quinquennale nel caso di ambienti ordinari. È importante documentare queste verifiche attraverso dei verbali rilasciati dal soggetto verificatore.
Il D. Lgs. 81/08 stabilisce, nell’ art. 86, l’obbligatorietà da parte del datore di lavoro di effettuare una regolare manutenzione e verifica degli impianti elettrici e di protezione dai fulmini in base ad un programma predisposto, in modo da verificarne lo stato di conservazione ed efficienza ai fini della sicurezza. Anche queste verifiche vanno verbalizzate e documentate attraverso appositi registri. Esse vengono effettuate da imprese abilitate alla realizzazione degli impianti elettrici, ai sensi del D. M. 37/08, oppure da tecnici abilitati esperti nel settore elettrico.
La manutenzione elettrica riguarda non solo gli impianti ma anche le macchine.
La Direttiva Macchine 2006/42/CE stabilisce che ogni macchina deve essere accompagnata da istruzioni per la manutenzione destinate a personale specializzato. Durante le attività di manutenzione, i manutentori sono esposti a dei rischi che il fabbricante deve valutare riportandone i risultati nel fascicolo tecnico. Tali risultati vengono trasferiti nel manuale d’uso e manutenzione con lo scopo di ridurre al minimo i rischi legati alle attività di manutenzione della macchina.
Queste attività vanno svolte da personale opportunamente formato e qualificato ai sensi della norma CEI 11-27.
La manutenzione elettrica rappresenta una serie di operazioni necessarie a mantenere nel tempo l'efficienza funzionale e le prestazioni nominali di una macchina o di un impianto nel rispetto delle norme di sicurezza.
La manutenzione elettrica può distinguersi in:
manutenzione correttiva o di necessità;
manutenzione preventiva;
manutenzione migliorativa;
manutenzione ordinaria;
manutenzione straordinaria.
La manutenzione correttiva o di necessità si effettua con lo scopo di lasciare funzionare il componente e/o l'impianto finché non si guasta, per poi riparlo o sostituirlo.
La manutenzione preventiva si effettua attraverso un intervento anticipato e programmato sull’impianto o su di un componente con lo scopo di prevenire guasti, disservizi e riduzioni di efficienza e/o di funzionalità.
La manutenzione migliorativa prevede piccole modifiche, che non incrementano sensibilmente il valore patrimoniale dei componenti e/o dell'impianto, solo al fine di migliorare le prestazioni e/o la sicurezza.
La manutenzione ordinaria comprende tutti gli interventi finalizzati a contenere il degrado normale d'uso nonché a far fronte ad eventi accidentali che comportino la necessità di primi interventi, che comunque non modifichino la struttura essenziale dell'impianto o la loro destinazione d'uso.
La manutenzione straordinaria comprende tutti gli interventi, di rinnovo e/o sostituzione di parti, che non modificano in modo sostanziale le prestazioni, e che sono destinati a riportare l'impianto stesso in condizioni ordinarie di esercizio, attraverso l'impiego di strumenti o attrezzi particolari, di uso non corrente (a differenza della manutenzione ordinaria), e che comunque non rientrano negli interventi relativi alle definizioni di nuovo impianto, di trasformazione e di ampliamento di un impianto e che non ricadono negli interventi di manutenzione ordinaria.
La maggior parte degli impianti elettrici, oggetto di normali attività, deve essere sottoposta alle seguenti verifiche manutentive, così come stabilito dalla norma CEI 64/8:
Esame a vista;
Misura della resistenza di isolamento dei circuiti;
Verifica della continuità dei conduttori di protezione;
Verifica dell’efficienza della protezione contro i contatti indiretti.
Esame a vista: questa verifica è effettuata da un tecnico abilitato ed esperto e consiste nel visionare lo stato dei componenti dell’impianto per verificarne l’integrità fisica.
Misura della resistenza di isolamento dei circuiti: questa verifica ha lo scopo di verificare lo stato di conservazione dei cavi elettrici e si effettua applicando una tensione di prova tra due conduttori che non devono essere mai collegati direttamente tra loro.
Verifica della continuità dei conduttori di protezione: questa prova verifica la continuità di funzionamento dei conduttori di protezione PE; cioè che non siano interrotti in modo tale da non impedire il passaggio dell’eventuale corrente di guasto verso terra. Essa viene generalmente effettuata a campione su alcuni collegamenti.
Verifica dell’efficienza della protezione contro i contatti indiretti: questa prova verifica l’efficienza degli interruttori differenziali, tramite apposite misure strumentali, che controllano sia il tempo di intervento in caso di guasto, sia il valore della corrente che ne determina l’intervento. Il superamento di queste prove indica che il dispositivo può essere considerato efficiente, diversamente, esso va tempestivamente sostituito in modo da ripristinare le condizioni di sicurezza previste.
Gli impianti elettrici devono essere, poi, sottoposti a verifiche, così come stabilito dalla legge, infatti: il D.P.R. 462/01 stabilisce che bisogna assoggettare gli impianti a verifiche periodiche, effettuate da organismi abilitati dal ministero delle attività produttive, con cadenza biennale nel caso di rischio incendio e con cadenza quinquennale nel caso di ambienti ordinari. È importante documentare queste verifiche attraverso dei verbali rilasciati dal soggetto verificatore.
Il D. Lgs. 81/08 stabilisce, nell’ art. 86, l’obbligatorietà da parte del datore di lavoro di effettuare una regolare manutenzione e verifica degli impianti elettrici e di protezione dai fulmini in base ad un programma predisposto, in modo da verificarne lo stato di conservazione ed efficienza ai fini della sicurezza. Anche queste verifiche vanno verbalizzate e documentate attraverso appositi registri. Esse vengono effettuate da imprese abilitate alla realizzazione degli impianti elettrici, ai sensi del D. M. 37/08, oppure da tecnici abilitati esperti nel settore elettrico.
La manutenzione elettrica riguarda non solo gli impianti ma anche le macchine.
La Direttiva Macchine 2006/42/CE stabilisce che ogni macchina deve essere accompagnata da istruzioni per la manutenzione destinate a personale specializzato. Durante le attività di manutenzione, i manutentori sono esposti a dei rischi che il fabbricante deve valutare riportandone i risultati nel fascicolo tecnico. Tali risultati vengono trasferiti nel manuale d’uso e manutenzione con lo scopo di ridurre al minimo i rischi legati alle attività di manutenzione della macchina.
Queste attività vanno svolte da personale opportunamente formato e qualificato ai sensi della norma CEI 11-27.
La manutenzione elettrica rappresenta una serie di operazioni necessarie a mantenere nel tempo l'efficienza funzionale e le prestazioni nominali di una macchina o di un impianto nel rispetto delle norme di sicurezza.
La manutenzione elettrica può distinguersi in:
manutenzione correttiva o di necessità;
manutenzione preventiva;
manutenzione migliorativa;
manutenzione ordinaria;
manutenzione straordinaria.
La manutenzione correttiva o di necessità si effettua con lo scopo di lasciare funzionare il componente e/o l'impianto finché non si guasta, per poi riparlo o sostituirlo.
La manutenzione preventiva si effettua attraverso un intervento anticipato e programmato sull’impianto o su di un componente con lo scopo di prevenire guasti, disservizi e riduzioni di efficienza e/o di funzionalità.
La manutenzione migliorativa prevede piccole modifiche, che non incrementano sensibilmente il valore patrimoniale dei componenti e/o dell'impianto, solo al fine di migliorare le prestazioni e/o la sicurezza.
La manutenzione ordinaria comprende tutti gli interventi finalizzati a contenere il degrado normale d'uso nonché a far fronte ad eventi accidentali che comportino la necessità di primi interventi, che comunque non modifichino la struttura essenziale dell'impianto o la loro destinazione d'uso.
La manutenzione straordinaria comprende tutti gli interventi, di rinnovo e/o sostituzione di parti, che non modificano in modo sostanziale le prestazioni, e che sono destinati a riportare l'impianto stesso in condizioni ordinarie di esercizio, attraverso l'impiego di strumenti o attrezzi particolari, di uso non corrente (a differenza della manutenzione ordinaria), e che comunque non rientrano negli interventi relativi alle definizioni di nuovo impianto, di trasformazione e di ampliamento di un impianto e che non ricadono negli interventi di manutenzione ordinaria.
La maggior parte degli impianti elettrici, oggetto di normali attività, deve essere sottoposta alle seguenti verifiche manutentive, così come stabilito dalla norma CEI 64/8:
Esame a vista;
Misura della resistenza di isolamento dei circuiti;
Verifica della continuità dei conduttori di protezione;
Verifica dell’efficienza della protezione contro i contatti indiretti.
Esame a vista: questa verifica è effettuata da un tecnico abilitato ed esperto e consiste nel visionare lo stato dei componenti dell’impianto per verificarne l’integrità fisica.
Misura della resistenza di isolamento dei circuiti: questa verifica ha lo scopo di verificare lo stato di conservazione dei cavi elettrici e si effettua applicando una tensione di prova tra due conduttori che non devono essere mai collegati direttamente tra loro.
Verifica della continuità dei conduttori di protezione: questa prova verifica la continuità di funzionamento dei conduttori di protezione PE; cioè che non siano interrotti in modo tale da non impedire il passaggio dell’eventuale corrente di guasto verso terra. Essa viene generalmente effettuata a campione su alcuni collegamenti.
Verifica dell’efficienza della protezione contro i contatti indiretti: questa prova verifica l’efficienza degli interruttori differenziali, tramite apposite misure strumentali, che controllano sia il tempo di intervento in caso di guasto, sia il valore della corrente che ne determina l’intervento. Il superamento di queste prove indica che il dispositivo può essere considerato efficiente, diversamente, esso va tempestivamente sostituito in modo da ripristinare le condizioni di sicurezza previste.
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