Il Governo guarda alle imprese per migliorare la sicurezza sul lavoro - Superare l’approccio ‘cartaceo’ del passato e puntare sulla sostanza


Superare l’approccio ‘cartaceo’ del passato e puntare sulla sostanza

Per rafforzare le condizioni di sicurezza nei luoghi di lavoro un nodo cruciale su cui intervenire sono le imprese. È per questo il Testo Unico voluto dal Governo punta su un sistema di qualificazione delle imprese e dei lavoratori autonomi che poggi sulla verifica di elementi sostanziali, come l’organizzazione del lavoro, l’applicazione di standard contrattuali, la formazione, superando quell’approccio documentale e cartaceo del passato. Una verifica che coinvolge tutti i livelli, in modo da non lasciare scoperte le attività svolte in appalto e subappalto, per innalzare lo stato delle tutele lungo tutta la filiera.
Significativo, in tal senso, lo strumento della patente a punti per l’edilizia, che consente con un approccio molto pragmatico per valutare l’impresa in termini di affidabilità relativamente alla salute e sicurezza per i lavoratori. Uno strumento che permetterà di mandare fuori mercato le aziende non in grado di garantire il rispetto dei livelli di tutela dei lavoratori che la legge impone e che vale come modello per la sua flessibilità, tanto che il legislatore ne ha prevista la possibile estensione ad altri settori di attività.
Allo scopo di elaborare i capisaldi su cui fondare questo sistema di qualificazione, che vedrà la luce in un decreto del presidente della Repubblica, è stato istituito nell’ambito della Commissione consultiva permanente per la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro
– organismo nel quale si trovano rappresentate paritariamente le Amministrazioni pubbliche centrali, le Regioni e le parti sociali
– è
stato istituito un gruppo ad hoc di lavoro, nel quale si sta discutendo delle regole e delle procedure relative alla qualificazione delle imprese.
Regole e procedure che riguarderanno, in particolare, il funzionamento della c.d. “patente a punti” per gli edili, e la disciplina delle attività, prevalentemente manutenzioni con assegnazione in appalto, che siano destinate a svolgersi nei c.d. “ambienti confinati”.
Altri gruppi “tecnici”, sempre costituiti internamente alla Commissione consultiva, si stanno occupando di temi rilevanti e di grande attualità, quali, per tutti, la valutazione dello stress lavoro-correlato,per il quale si sta procedendo – come prevede la legge (articolo 28, comma 1-bis, del testo unico)
– alla elaborazione di indicazioni metodologiche
che conducano le imprese ad una completa e corretta valutazione di tale rischio.
Ma sono molteplici i fronti, anche non trattati nell’ambito della Commissione consultiva e dei suoi comitati, su cui è impegnato il Ministero del Lavoro per migliorare le condizioni di lavoro in tutte le imprese pubbliche e private. Tra tutti, l’avvio del Sinp, il Sistema informativo nazionale della prevenzione, e le diverse campagne di sensibilizzazione e comunicazione, per diffondere sempre più una cultura della prevenzione e della sicurezza.

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