Lavori in ambienti sospetti di inquinamento - Strumenti e metodi per individuare la presenza di sostanze pericolose


STRUMENTI A LETTURA DIRETTA

Una prima necessaria suddivisione delle strumentazioni deve essere effettuata in funzione della tipologia dell’ambiente:

a) strumento dedicato: ad esempio, per il lavoratore che effettua operazioni di bonifica all’interno di una autocisterna di benzina, sarà necessario utilizzare almeno un esposimetro;

b) strumento multigas: in tutte le altre situazioni si dovrà utilizzare uno strumento che rileva più gas e che avrà la possibilità di rilevare quantomeno ossigeno, e funzionare come esposimetro, oltre a rilevare la concentrazione di altri gas.
Gli analizzatori multifunzione (denominati anche gas alert), sono caratterizzati da un sensore che funziona sia a cella elettrochimica (per gas tossici ed ossigeno) sia catalitica (per il LEL - Lower Explosive Limit); vi sono versioni con sensore PID (Photo Ionization Detector - cap. 6.2.5), per sostanze organiche volatili o con sensore infrarosso per CO2.
È fondamentale, nella scelta di tali strumenti, richiedere le seguenti cruciali caratteristiche:

• non deve esserci la tacitazione dell’allarme (per un operatore non esperto è pericoloso);

• lo strumento deve avere la possibilità di effettuare la rilevazione in continuo;

• non ci deve essere la possibilità di accesso diretto e pertanto di modifica dei parametri di rilevamento;

• lo strumento non deve potersi autotarare automaticamente all’accensione ma deve chiedere quando effettuarla.

La manutenzione dello strumento deve obbligatoriamente essere effettuata dalla ditta fornitrice e secondo quanto prescritto dalla ditta costruttrice.
È infine opportuno privilegiare l’utilizzo di strumenti dotati di sonde di campionamento per ispezionare dall’esterno locali o spazi chiusi.

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