Rischio elettrico, Il corretto utilizzo

Rischio elettrico
Il corretto utilizzo

Rischio elettrico, Il corretto utilizzo
Il corretto utilizzo di impianti e componenti elettrici (apparecchi e organi di collegamento mobile) deriva essenzialmente da un’appropriata informazione e formazione del personale, dalla conoscenza adeguata delle specifiche istruzioni d’uso, nonché da un opportuno addestramento, nei casi più complessi.

Ai programmi di formazione contenenti nozioni generali sul rischio elettrico è consigliabile, allora, aggiungere parti che consentano di  trasferire ai  lavoratori interessati i  principali contenuti dei manuali di uso e manutenzione di impianti e apparecchi, le istruzioni operative o le procedure per l’utilizzo delle attrezzature in sicurezza.

In particolare, i lavoratori devono essere in grado di riconoscere e segnalare tempestivamente le carenze delle attrezzature e le possibili condizioni di pericolo (D.Lgs. 81/08, art.20, comma 2, lettera e). Nell’appendice 2 è riportato un elenco non esaustivo di situazioni tipiche da segnalare, in quanto sintomo o causa di possibili guasti e/o condizioni di pericolo.

L’impiego degli organi di collegamento richiede specifiche cautele.

In particolare, le spine devono avere sempre lo stesso standard delle prese in cui vengono inserite o, comunque, le prese devono essere compatibili con lo standard delle spine; le spine  non  devono  mai  essere  forzate  dentro  prese  con  standard  diversi,  per  non danneggiare i componenti, creare contatti incerti, possibili riscaldamenti localizzati e sviluppo di incendi; l’impiego di standard diversi tra prese e spine può portare inoltre al mancato collegamento del contatto di terra (es. spina con polo di terra laterale, tipo “schuko”, forzata in presa con terra centrale), che fa decadere l’efficacia delle misure di protezione dai contatti indiretti mediante interruzione automatica dell’alimentazione.

L’inserimento delle spine nelle prese deve essere sempre completo per evitare contatti incerti e possibili surriscaldamenti locali.

Nel caso di adattatori multipli, cordoni di prolunga o delle cosiddette “ciabatte”, la potenza in Watt (W) assorbita in totale dalle apparecchiature collegate non deve superare quella indicata sul dispositivo (es. 1000 W), per non sovraccaricarlo, determinandone il surriscaldamento (l’interruttore automatico a protezione dell’impianto può non intervenire per un sovraccarico dell’organo di collegamento mobile se la corrente è comunque inferiore a quella nominale dello stesso interruttore).

Nell’uso di dispositivi mobili deve esser prestata particolare attenzione alla protezione da danneggiamenti meccanici e alla protezione contro la penetrazione di liquidi.

L’uso di prese multiple o di prolunghe in cascata è da evitare, per ridurre le possibilità di danneggiamenti meccanici, per limitare i punti deboli del sistema in cui possono verificarsi riscaldamenti  localizzati  e  per  consentire  il  corretto  funzionamento  degli  interruttori automatici dell’impianto, nei casi di corto circuito. 

Il corretto utilizzo di impianti, apparecchi e organi di collegamento deve essere esteso anche al personale esterno all’azienda, temporaneamente operante nella stessa area di lavoro, per evitare indebiti rischi ed interferenze pericolose tra le attività (ad esempio, l’utilizzo di apparecchiature elettriche non idonee in presenza di acqua o altri liquidi conduttori, la generazione di inneschi elettrici in presenza di materiale infiammabile, possibili danneggiamenti meccanici ad impianti elettrici non adeguati in un cantiere, la messa in opera non sicura di impianti o collegamenti temporanei in occasione di manutenzioni o installazioni, ecc.). Anche in questi casi, è generalmente possibile trovare riferimenti nella normativa tecnica (ad es. per i cantieri, nella guida CEI 64-17).

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