Secondo i dati pubblicati dall'Eurostat(1), ogni anno 5.700 persone muoiono nell'UE a causa di incidenti sul lavoro. Inoltre, l'Organizzazione Internazionale del Lavoro stima(2) che altri 159.500 lavoratori nei paesi Unione europea perdano la vita a causa di malattie professionali. Se si considerano entrambi i dati, si stima che ogni tre minuti e mezzo nell'UE ci sia un decesso per cause legate all'attività lavorativa. La maggioranza di questi incidenti e malattie può essere prevenuta e il primo passo in tal senso è una valutazione dei rischi. Questo è il messaggio di "Ambienti di lavoro sani e sicuri. Un bene per te. Un bene per l'azienda", la campagna informativa europea sulla valutazione dei rischi, inaugurata dall'Agenzia europea per la salute e la sicurezza sul lavoro (EU-OSHA). La campagna è dedicata in particolare su settori ad alto rischio quali l'edilizia, la sanità e l'agricoltura, e sulle esigenze delle piccole e medie imprese. L'iniziativa si estende lungo un arco due anni (2008-09). 13/06/2008 Ai sensi della legislazione UE(3), tutti i datori di lavoro dell'Unione hanno l'obbligo di svolgere una valutazione dei rischi. La valutazione dei rischi segnala ai datori di lavoro gli ambiti d'intervento necessari per migliorare la sicurezza e la salute nell'ambiente di lavoro.
"Nessun infortunio sul lavoro o malattia professionale è un male inevitabile", afferma Vladimír Špidla, Commissario per Occupazione, affari sociali e pari opportunità. "Anche se non portano alla morte, le loro conseguenze sono intollerabili per le persone colpite e per l'economia intera. Ogni anno, milioni di lavoratori nell'UE sono vittime di incidenti che li costringono a restare a casa per almeno tre giorni lavorativi, e ciò rappresenta un costo enorme per l'economia. La valutazione dei rischi è la soluzione per ridurre questi numeri. Ma solo il primo passo, cui deve seguire l'atto pratico."
La campagna per gli ambienti di lavoro sicuri sottolinea la necessità della valutazione dei rischi, in sintonia con la strategia comunitaria per la salute e la sicurezza sul posto di lavoro (2007-2012), che mira a ridurre gli infortuni sul lavoro in tutta l'UE del 25 per cento in questo quinquennio.
Secondo le parole del direttore dell'EU-OSHA Jukka Takala, "con la campagna per gli ambienti di lavoro sicuri vogliamo incoraggiare le imprese a condurre una valutazione dei rischi puntuale, con il coinvolgimento di tutti i lavoratori. E' nostra intenzione promuovere una buona prassi adattabile anche ad altre realtà professionali. Il direttore dell'Agenzia ha ribadito i messaggi chiave della campagna: "Innanzi tutto, la valutazione del rischio non è necessariamente una procedura complessa, farraginosa o da delegare agli esperti. Tale opinione, sebbene errata, è particolarmente diffusa tra le PMI. Esistono moltissimi strumenti (ad esempio le liste di controllo) che possono accompagnarvi in questo processo e l'EU-OSHA propone un approccio semplice in cinque fasi. In secondo luogo, una buona valutazione dei rischi porta anche alcuni vantaggi all'azienda, poiché un ambiente di lavoro più sano e sicuro contribuisce a ridurre l'assenteismo e i costi assicurativi, oltre ad incrementare la motivazione dei collaboratori e la produttività."
"In ultima analisi, la valutazione dei rischi consente di alleggerire il carico del sistema sanitario", dichiara Romana Tomc, Segretario di Stato sloveno per Occupazione, famiglia e affari sociali. La Presidenza di turno attuale e prossima dell'UE e le parti sociali europee sono tutte fortemente a sostegno della campagna, appoggiata anche dai Focal point nazionali - solitamente le autorità sanitarie e per la sicurezza sul lavoro - di tutti e 27 gli Stati membri. "Questo dimostra che la sicurezza e la salute sul lavoro sono un tema cruciale per il modello sociale europeo."
"Nessun infortunio sul lavoro o malattia professionale è un male inevitabile", afferma Vladimír Špidla, Commissario per Occupazione, affari sociali e pari opportunità. "Anche se non portano alla morte, le loro conseguenze sono intollerabili per le persone colpite e per l'economia intera. Ogni anno, milioni di lavoratori nell'UE sono vittime di incidenti che li costringono a restare a casa per almeno tre giorni lavorativi, e ciò rappresenta un costo enorme per l'economia. La valutazione dei rischi è la soluzione per ridurre questi numeri. Ma solo il primo passo, cui deve seguire l'atto pratico."
La campagna per gli ambienti di lavoro sicuri sottolinea la necessità della valutazione dei rischi, in sintonia con la strategia comunitaria per la salute e la sicurezza sul posto di lavoro (2007-2012), che mira a ridurre gli infortuni sul lavoro in tutta l'UE del 25 per cento in questo quinquennio.
Secondo le parole del direttore dell'EU-OSHA Jukka Takala, "con la campagna per gli ambienti di lavoro sicuri vogliamo incoraggiare le imprese a condurre una valutazione dei rischi puntuale, con il coinvolgimento di tutti i lavoratori. E' nostra intenzione promuovere una buona prassi adattabile anche ad altre realtà professionali. Il direttore dell'Agenzia ha ribadito i messaggi chiave della campagna: "Innanzi tutto, la valutazione del rischio non è necessariamente una procedura complessa, farraginosa o da delegare agli esperti. Tale opinione, sebbene errata, è particolarmente diffusa tra le PMI. Esistono moltissimi strumenti (ad esempio le liste di controllo) che possono accompagnarvi in questo processo e l'EU-OSHA propone un approccio semplice in cinque fasi. In secondo luogo, una buona valutazione dei rischi porta anche alcuni vantaggi all'azienda, poiché un ambiente di lavoro più sano e sicuro contribuisce a ridurre l'assenteismo e i costi assicurativi, oltre ad incrementare la motivazione dei collaboratori e la produttività."
"In ultima analisi, la valutazione dei rischi consente di alleggerire il carico del sistema sanitario", dichiara Romana Tomc, Segretario di Stato sloveno per Occupazione, famiglia e affari sociali. La Presidenza di turno attuale e prossima dell'UE e le parti sociali europee sono tutte fortemente a sostegno della campagna, appoggiata anche dai Focal point nazionali - solitamente le autorità sanitarie e per la sicurezza sul lavoro - di tutti e 27 gli Stati membri. "Questo dimostra che la sicurezza e la salute sul lavoro sono un tema cruciale per il modello sociale europeo."
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