Categorie di PLE: i vari tipi di PLE e descrizione delle caratteristiche generali e specifiche
DEFINIZIONE
NORMA TECNICA UNI EN 280:2005
Si definisce Piattaforma di Lavoro Elevabile (P.L.E.) “l’attrezzatura o la macchina destinata a spostare persone in posizioni di lavoro in quota, dalle quali i lavoratori svolgano mansioni esclusivamente dalla piattaforma stessa, con la particolarità che le persone accedano ed escano dalla piattaforma solo attraverso una posizione di accesso ben definita e indicata dal costruttore.”
PUNTO 1.4 NORMA UNI EN 280:2005
In relazione alla caratteristica di stabilità al ribaltamento, le piattaforme elevabili si dividono in due gruppi:
GRUPPO “A”
Piattaforme di lavoro mobili elevabili nelle quali la proiezione verticale del baricentro del carico è sempre all’interno delle linee di ribaltamento.
GRUPPO “B”
Piattaforme di lavoro mobili elevabili nelle quali la proiezione verticale del baricentro del carico può essere all’esterno delle linee di ribaltamento.
Relativamente allo spostamento, le piattaforme di lavoro mobili elevabili sono suddivise in tre tipi:
TIPO 1
Lo spostamento è consentito solo quando la piattaforma di lavoro mobile elevabile è in posizione di trasporto.
TIPO 2
Lo spostamento con la piattaforma di lavoro sollevata è controllato da un punto di comando sul telaio.
TIPO 3
Lo spostamento con la piattaforma di lavoro sollevata è controllato da un punto di comando sulla piattaforma di lavoro.
Nota: I tipi 2 e 3 possono essere combinati.
In base al meccanismo di elevazione, le piattaforme di lavoro elevabili posso essere classificate come:
- di tipo articolato
- di tipo telescopico
- di tipo pantografo.
In base al meccanismo di traslazione, le piattaforme di lavoro elevabili possono essere classificate come:
- di tipo autocarrato
- di tipo semovente
- di tipo rimorchiato.
TIPO ARTICOLATO
L’elevazione della piattaforma, su cui il lavoratore si trova, è ottenuta tramite bracci meccanici, azionati da sistemi cilindri-pistone oleodinamici.
Questo tipo di elevazione permette grandi spostamenti e la piattaforma può operare in zone in cui sono presenti ostacoli; se il sistema dei bracci è montato su una ralla fissata al carro di base, la piattaforma può anche ruotare, in mondo continuo o discontinuo, fino a 360° intorno all’asse della macchina.
Principali campi di impiego
- montaggio di strutture;
- installazione e manutenzione di apparecchi di illuminazione pubblica e privata; - manutenzioni di pensiline;
- lavori di giardinaggio e di potatura alberi;
- pulizia di facciate e di vetrate;
- lavori di pittura, di intonacatura o di impermeabilizzazione.
TIPO TELESCOPICO
L’elevazione della piattaforma è ottenuta tramite bracci telescopici, nei quali scorrono a sfilo uno dentro l’altro opportune strutture meccaniche, generalmente tubolari o scatolari.
Le piattaforme telescopiche sono quelle che raggiungono le quote di lavoro superiori, e con il braccio completamente sfilato, possono raggiungere punti collocati sotto la quota di impostazione delle ruote o dei punti di appoggio degli stabilizzatori della macchina stessa.
Il peso di queste attrezzature è superiore anche per controbilanciare, con azione di contrappeso e zavorra, ai fini della stabilità al ribaltamento, il maggior sbraccio laterale consentito.
Gli elementi sfilabili del braccio telescopico sono anche detti a “cannocchiale”.
TIPO PANTOGRAFO O “A FORBICE”
L’elevazione della piattaforma avviene solo in verticale tramite pantografi meccanici, azionati da sistemi cilindri-pistone oleodinamici, con portate nettamente superiori alle altre PLE.
Queste piattaforme, chiamate anche ‘‘sollevatori verticali’’, in alcuni modelli sono dotate di sistemi che permettono di estendere, in lunghezza o in larghezza, la superficie di lavoro della piattaforma stessa, per poter, una volta sollevata, superare piccoli ostacoli.
Questo tipo di macchina permette, avendo portate superiori, di accedere all’area di lavoro con più materiale a corredo dei lavoratori.
TIPO AUTOCARRATO
Queste piattaforme vengono montate sopra un mezzo destinato a circolare sulle strade pubbliche e quindi omologato.
E` importante considerare il carico totale (peso del mezzo più peso dell’attrezzatura scarica) ai fini dell’abilitazione del conducente a circolare su strada.
TIPO SEMOVENTE
Le piattaforme di tipo semovente sono dotate di un sistema autonomo di trazione (motore diesel, a gpl, elettrico) che permette le funzioni di traslazione e di elevazione.
A seconda delle caratteristiche della macchina, possono lavorare anche su terreni in pendenza, non eccessiva e controllata comunque da un inclinometro.
TIPO RIMORCHIATO
Le piattaforme di questo tipo sono rimorchiate da un mezzo trattore (ad esempio un autocarro o un furgoncino) attraverso un rimorchio (omologato e immatricolato) a ruote sul quale sono montate.
Le piattaforme rimorchiate lavorano su stabilizzatori che devono essere posizionati prima di sollevare il «cestello» in quota.
Hanno il vantaggio di un trasporto facile e poco costoso; talvolta, montando speciali accessori, si possono dotare di un motore che ne permette il movimento, entro l’area di lavoro, comandato da un operatore.
DEFINIZIONE
NORMA TECNICA UNI EN 280:2005
Si definisce Piattaforma di Lavoro Elevabile (P.L.E.) “l’attrezzatura o la macchina destinata a spostare persone in posizioni di lavoro in quota, dalle quali i lavoratori svolgano mansioni esclusivamente dalla piattaforma stessa, con la particolarità che le persone accedano ed escano dalla piattaforma solo attraverso una posizione di accesso ben definita e indicata dal costruttore.”
PUNTO 1.4 NORMA UNI EN 280:2005
In relazione alla caratteristica di stabilità al ribaltamento, le piattaforme elevabili si dividono in due gruppi:
GRUPPO “A”
Piattaforme di lavoro mobili elevabili nelle quali la proiezione verticale del baricentro del carico è sempre all’interno delle linee di ribaltamento.
GRUPPO “B”
Piattaforme di lavoro mobili elevabili nelle quali la proiezione verticale del baricentro del carico può essere all’esterno delle linee di ribaltamento.
Relativamente allo spostamento, le piattaforme di lavoro mobili elevabili sono suddivise in tre tipi:
TIPO 1
Lo spostamento è consentito solo quando la piattaforma di lavoro mobile elevabile è in posizione di trasporto.
TIPO 2
Lo spostamento con la piattaforma di lavoro sollevata è controllato da un punto di comando sul telaio.
TIPO 3
Lo spostamento con la piattaforma di lavoro sollevata è controllato da un punto di comando sulla piattaforma di lavoro.
Nota: I tipi 2 e 3 possono essere combinati.
In base al meccanismo di elevazione, le piattaforme di lavoro elevabili posso essere classificate come:
- di tipo articolato
- di tipo telescopico
- di tipo pantografo.
In base al meccanismo di traslazione, le piattaforme di lavoro elevabili possono essere classificate come:
- di tipo autocarrato
- di tipo semovente
- di tipo rimorchiato.
TIPO ARTICOLATO
L’elevazione della piattaforma, su cui il lavoratore si trova, è ottenuta tramite bracci meccanici, azionati da sistemi cilindri-pistone oleodinamici.
Questo tipo di elevazione permette grandi spostamenti e la piattaforma può operare in zone in cui sono presenti ostacoli; se il sistema dei bracci è montato su una ralla fissata al carro di base, la piattaforma può anche ruotare, in mondo continuo o discontinuo, fino a 360° intorno all’asse della macchina.
Principali campi di impiego
- montaggio di strutture;
- installazione e manutenzione di apparecchi di illuminazione pubblica e privata; - manutenzioni di pensiline;
- lavori di giardinaggio e di potatura alberi;
- pulizia di facciate e di vetrate;
- lavori di pittura, di intonacatura o di impermeabilizzazione.
TIPO TELESCOPICO
L’elevazione della piattaforma è ottenuta tramite bracci telescopici, nei quali scorrono a sfilo uno dentro l’altro opportune strutture meccaniche, generalmente tubolari o scatolari.
Le piattaforme telescopiche sono quelle che raggiungono le quote di lavoro superiori, e con il braccio completamente sfilato, possono raggiungere punti collocati sotto la quota di impostazione delle ruote o dei punti di appoggio degli stabilizzatori della macchina stessa.
Il peso di queste attrezzature è superiore anche per controbilanciare, con azione di contrappeso e zavorra, ai fini della stabilità al ribaltamento, il maggior sbraccio laterale consentito.
Gli elementi sfilabili del braccio telescopico sono anche detti a “cannocchiale”.
TIPO PANTOGRAFO O “A FORBICE”
L’elevazione della piattaforma avviene solo in verticale tramite pantografi meccanici, azionati da sistemi cilindri-pistone oleodinamici, con portate nettamente superiori alle altre PLE.
Queste piattaforme, chiamate anche ‘‘sollevatori verticali’’, in alcuni modelli sono dotate di sistemi che permettono di estendere, in lunghezza o in larghezza, la superficie di lavoro della piattaforma stessa, per poter, una volta sollevata, superare piccoli ostacoli.
Questo tipo di macchina permette, avendo portate superiori, di accedere all’area di lavoro con più materiale a corredo dei lavoratori.
TIPO AUTOCARRATO
Queste piattaforme vengono montate sopra un mezzo destinato a circolare sulle strade pubbliche e quindi omologato.
E` importante considerare il carico totale (peso del mezzo più peso dell’attrezzatura scarica) ai fini dell’abilitazione del conducente a circolare su strada.
TIPO SEMOVENTE
Le piattaforme di tipo semovente sono dotate di un sistema autonomo di trazione (motore diesel, a gpl, elettrico) che permette le funzioni di traslazione e di elevazione.
A seconda delle caratteristiche della macchina, possono lavorare anche su terreni in pendenza, non eccessiva e controllata comunque da un inclinometro.
TIPO RIMORCHIATO
Le piattaforme di questo tipo sono rimorchiate da un mezzo trattore (ad esempio un autocarro o un furgoncino) attraverso un rimorchio (omologato e immatricolato) a ruote sul quale sono montate.
Le piattaforme rimorchiate lavorano su stabilizzatori che devono essere posizionati prima di sollevare il «cestello» in quota.
Hanno il vantaggio di un trasporto facile e poco costoso; talvolta, montando speciali accessori, si possono dotare di un motore che ne permette il movimento, entro l’area di lavoro, comandato da un operatore.
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