All’indomani dell’ennesima strage sul lavoro, l’incidente di Riva Ligure, si torna a parlare di Testo unico sulla sicurezza. In vista del parere delle commissioni Lavoro e Affari Sociali della Camera, che dovrebbe arrivare martedì prossimo, i parlamentari del Pd sono sul piede di guerra.
Felice Casson, senatore del Partito democratico ha usato parole piuttosto dure relativamente al testo di modifica del decreto 81. 'Lo schema di decreto legislativo del governo fa fare pericolosi passi indietro alla normativa", ha detto. "I continui fatti di cronaca sulle morti bianche - ha continuato - dimostrano infatti che bisogna alzare la guardia e non abbassarla come vuole fare il governo". Secondo il senatore, in effetti, lo schema di decreto modifica profondamente la normativa approvata dal governo Prodi con il Testo Unico e "comporta un abbassamento dei livelli di tutela", nonché "lo stravolgimento dell'intero sistema sanzionatorio'.
Le modifiche al testo Unico d lgs 81
su cui Casson punta maggiormente il dito sono quelle relative allo "svuotamento, o meglio l'azzeramento, delle responsabilità del datore di lavoro anche in presenza di una sua condotta omissiva". La cosiddetta norma 'salva-manager'. Per Casson, i ritocchi al testo unico comporterebbero infatti il venir meno per i datori di lavoro "del ruolo di garanti della incolumità fisica dei lavoratori, nonché dell'obbligo di controllo e del dovere di vigilanza fino a questo momento mai messi in discussione'.
'Fin dall'inizio – ha invece sottolineato Antonio Boccuzzi, deputato democratico e sopravvissuto alla strage della Thyssen - abbiamo dato disponibilità a una revisione del decreto 81, ma nell'ottica di un suo miglioramento e della garanzia di applicazione dello stesso'. Boccuzzi cita gli ultimi episodi di morti sul lavoro in Liguria e Sardegna, come a Mineo e sottolinea: 'Non vogliamo che tutto questo venga considerato'normale' e dimenticato'.
Nel decreto legislativo correttivo, poi, ci sono anche altri ritocchi che preoccupano l’opposizione. Si va dalla questione del documento di rischio alla diminuzione delle sanzioni, alla certificazione, affidata a enti bilaterali, cosa che il Pd considera 'anomala e sbagliata', fino all'articolo 2-bis, sulla 'presunzione di conformità'. Ma la necessità di migliorare il testo riguarda anche la salvaguardia del patto sulla salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro, che prevede 250mila interventi ispettivi a fronte della riduzione del 17% dei controlli operata dal governo.
Per il Pd, poi, c'è anche la necessità di aumentare i controlli sanitari per le patologie da lavoro e il controllo degli standard qualitativi di riabilitazione. Insomma, aggiunge la deputata sarda Amalia Schirru 'serve attenzione 365 giorni l'anno, non solo quando accadono gli incidenti'. Il Partito democratico, infatti, chiede una serie di modifiche, in modo che 'i fondamenti' del testo unico restino intatti.
Cesare Damiano, responsabile lavoro del Pd, preferisce però lanciare segnali di distensione alla maggioranza. Damiano spiega che si stanno cercando 'convergenze' con il relatore del parere, Giuliano Cazzola, per modificare il testo". Anche Cazzola sembra voler aprire all'opposizione, puntualizzando che "sullo schema correttivo del decreto legislativo, i relatori e la maggioranza dimostreranno di avere capacità di ascolto delle proposte e delle posizioni emerse durante le audizioni e la discussione". In ogni caso,Cazzola ha precisato che assumeranno "in proprio e in piena convinzione ed autonomia", la responsabilità del parere di competenza.
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