Le donne si infortunano sul lavoro in media molto meno degli uomini, ma il vero pericolo per loro è la strada, dove si concentra oltre la metà dei casi mortali che le riguardano: è quanto emerge dagli ultimi dati dell'INAIL, secondo i quali su 875.144 incidenti denunciati nel 2008 solo 250.674 hanno interessato delle lavoratrici (il 28,6%). Sono 87 su 1.120 totali gli episodi mortali (7,8%). L'incidenza cambia se si considerano solo gli incidenti in itinere, ovvero quelli nel percorso tra casa e lavoro: qui, infatti, su 98.962 casi complessivi il 47,6% ha riguardato donne (una percentuale superiore a quella delle occupate). Ancora, spetta a loro il 18,2% dei 286 incidenti mortali in itinere complessivi (52 casi).
"La spiegazione di questo andamento è nel tipo di attività in cui sono impegnate", sottolinea Andrea Bucciarelli, statistico dell'INAIL. "Le donne, infatti, lavorano prevalentemente nei servizi - pubblica amministrazione, sanità, servizi alle famiglie, ecc -, settori tradizionalmente meno pericolosi dell'industria (quella metalmeccanica e delle costruzioni, in particolare) e dell'agricoltura, che sono comparti ad alta presenza maschile. Anche quando sono impiegate nell'industria le donne hanno ancora per lo più compiti amministrativi, piuttosto che a diretto contatto con lavorazioni pericolose". Nell'industria le donne rappresentano il 21,6% degli occupati ma il 10,6% degli infortuni mentre nell'agricoltura sono il 30,1% degli occupati e hanno avuto il 22,3% degli incidenti. Nei servizi le donne occupate sono il 48,6% con una incidenza infortunistica del 43,8%.
La crisi economica con la flessione dell'attività soprattutto industriale ha portato alla diminuzione prevalentemente gli infortuni al maschile con un -13,9% di incidenti tra gli uomini tra il primo semestre 2009 e lo stesso periodo del 2008 (-11,7% i casi mortali). Per le donne si è registrato un calo degli incidenti sul lavoro pari al 2,1% complessivo, anche se si è registrato un arretramento significativo per i casi mortali (-18,2%).
I comparti dove gli infortuni sul lavoro riguardano soprattutto le donne sono il lavoro domestico (tra colf e badanti l'89,3% degli infortuni riguarda le donne ) e la sanità (74,5% degli infortuni riguarda le donne), in quanto settori ad alta concentrazione femminile. Pur restando ampiamente al di sotto dell'incidenza media di infortunio degli uomini, infine, l'aumento dell'occupazione femminile superiore a quello degli uomini ha comunque portato con sé anche un aumento percentuale sugli incidenti nel complesso, passati dal 2005 al 2008 dal 26,6% del totale al 28,6%.
fonte inail
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