I riferimenti legislativi fondamentali per la valutazione degli ambienti termici moderati sono indicati nell’allegato IV del D.Lgs. 81/2008
Questi contengono una serie di disposizioni qualitative con riferimenti a molte quantità (temperatura, umidità, velocità dell’aria, attività, soleggiamento), ma nessun indicatore semplice sulla base del quale formulare un giudizio di qualità, né alcun criterio quantitativo di accettabilità.
La normativa tecnica al contrario, propone una metodologia per la valutazione del confort microclimatico basata su quantità dette indicatori (o indici) sintetici di qualità (o di rischio), che condensano in un numero minimo di valori numerici tutta l’informazione necessaril’informazione necessaria alla formulazione di un giudizio di accettabilità o inaccettabilità di un ambiente termico.
Questi contengono una serie di disposizioni qualitative con riferimenti a molte quantità (temperatura, umidità, velocità dell’aria, attività, soleggiamento), ma nessun indicatore semplice sulla base del quale formulare un giudizio di qualità, né alcun criterio quantitativo di accettabilità.
La normativa tecnica al contrario, propone una metodologia per la valutazione del confort microclimatico basata su quantità dette indicatori (o indici) sintetici di qualità (o di rischio), che condensano in un numero minimo di valori numerici tutta l’informazione necessaril’informazione necessaria alla formulazione di un giudizio di accettabilità o inaccettabilità di un ambiente termico.
Riguardo agli aspetti normativi si indica che i riferimenti legislativi fondamentali per la valutazione degli ambienti termici moderati sono indicati nell’allegato IV del Decreto legislativo 81/2008: questi “contengono una serie di disposizioni qualitative con riferimenti a molte quantità (temperatura, umidità, velocità dell’aria, attività, soleggiamento), ma nessun indicatore semplice sulla base del quale formulare un giudizio di qualità, né alcun criterio quantitativo di accettabilità”.
Al contrario la normativa tecnica “propone una metodologia per la valutazione del confort microclimatico basata su quantità dette indicatori (o indici) sintetici di qualità (o di rischio), che condensano in un numero minimo di valori numerici tutta l’informazione necessaria alla formulazione di un giudizio di accettabilità o inaccettabilità di un ambiente termico”:
- indici sintetici di confort globale;
- indici di disconfort.
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Commenti
Considerando che la maggior parte della popolazione urbana trascorre il 75-80% del tempo all'interno di edifici chiusi, è facilmente intuibile quale importanza rivesta la qualità del microclima per il benessere dell'uomo.
L'organismo umano deve mantenere sempre una costanza termica; variazioni della temperatura oltre i normali limiti determinano sofferenze delle principali funzioni fisiologiche con ripercussioni più o meno gravi sulle capacità lavorative e, in condizioni estreme, a manifestazioni patologiche.
Il corpo umano deve inoltre difendersi dal calore assunto dall'ambiente, o dal calore emanato per radiazione da oggetti con temperatura superiore alla propria (masse più calde, sole, suolo riscaldato, ecc.). E' chiaro quindi che la temperatura dell'aria e la presenza di masse radianti rivestono grande importanza nella valutazione del microclima.
Gli indici più importanti, noti come indici di Fanger, sono:
o PMV (predicted mean vote): esprime un voto medio previsto per la sensazione di benessere termico
o PPD (predicted percentage of disatisfied): è la percentuale prevista delle persone insoddisfatte
Come si evidenza nella tabella successiva, il PMV e il PPD sono strettamente correlati e si osserva che anche a valori di PMV = 0, ovvero in condizioni microclimatiche teoricamente ottimali, esiste una percentuale del 5% di insoddisfatti.
Un ambiente viene comunque definito accettabile per valori di PMV ± 0,5 e PPD minore del 10%.