Dal 2008 il Dipartimento di medicina del lavoro dell'INAIL (ex Ispesl) ha predisposto dei moduli formativi per spiegare i comportamenti sicuri ed evitare i rischi tra i più piccoli. Ovvero come declinare, divertendosi, le buone prassi sulla prevenzione nei principali ambiti del quotidiano: dalla casa alla scuola, al divertimento
Dai consigli su come indossare lo zainetto, alla migliore postura da tenere in classe fino agli avvertimenti sui rischi che si posso correre a casa e nei luoghi di vita e divertimento. La sicurezza si impara giocando: è questo l'obiettivo del laboratorio ludico didattico messo a punto dal dipartimento di Medicina del lavoro dell'INAL (ex Ispels). Presentato nei giorni scorsi anche al meeting di Rimini presso lo stand integrato "La casa del Welfare", il progetto - avviato ormai dal 2008, in ottemperanza con quanto previsto dal nuovo Testo unico - parte dal presupposto di aiutare i bambini a prendere decisioni consapevoli per il proprio benessere psico-fisico e sociale sviluppando una consapevole percezione dei rischi e l'adozione di condotte sicure.
Coinvolti a Roma 554 istituti primari e secondari. "L'attenzione al mondo della scuola per sviluppare comportamenti di prevenzione era già presente nella strategia europea sulla salute e sicurezza del 2002-2006 che, prima del decreto 81, parlava dell'educazione dei bambini come punto fondamentale per migliorare in futuro la qualità del lavoro, facendo comprendere i rischi fin da piccoli", spiega Marta Petyx, ricercatore medico INAIL e responsabile del progetto Prevenzione scuola. "Per iniziare abbiamo attivato un gruppo di ricerca nelle scuole di Roma primarie e secondarie, in tutto 554 istituti. Il confronto con i presidi e gli insegnanti ci è servito per capire quali fossero le loro esigenze e di conseguenza sviluppare alcune tematiche particolari". Dopo il monitoraggio, il gruppo di lavoro ha messo a punto una serie di moduli formativi per gli insegnanti, che trattano di sicurezza domestica, prevenzione nei luoghi di vita ed educazione alla salute. Il tutto, però, elaborato secondo un percorso ludico che riesce a far imparare le buone prassi divertendo. Sono previsti, infatti, diversi giochi per testare il reale apprendimento dei comportamenti da parte dei più piccoli.
Un portale a disposizione per gli insegnanti. Per ora la sperimentazione dell'iniziativa ha interessato gli istituti di Roma e provincia - l'unica tappa al di fuori del Lazio è stata quella nella tendopoli dell'Aquila tre mesi dopo il terremoto -, ma il dipartimento conta di coinvolgere in futuro anche altre scuole su tutto il territorio nazionale. Per questo è stato creato un apposito portale dal quale gli insegnanti possono scaricare direttamente ogni materiale per poi riprodurre il modulo in aula ai propri alunni. Una dimostrazione di come è possibile parlare facilmente di sicurezza a scuola è stata realizzata durante il recente meeting di Rimini. In particolare è stato presentato "Conosciamo l'ergonomia", il modulo finalizzato all'apprendimento delle nozioni base di postura ed ergonomia scolastica. Con l'utilizzo di cartelloni e simulazioni l'esperto insieme ai bambini è in grado di riprodurre i comportamenti corretti per evitare danni fisici che possono compromettere il corretto sviluppo del bambino e causare disturbi muscolo-scheletrici (come indossare uno zainetto, quale carico portare, come stare seduti al banco di scuola o davanti al computer). In occasione della riapertura delle scuole è prevista anche l'uscita del volume "Ergonomia a scuole e scuola di ergonomia".
Stimolare i più piccini attraverso immagini e racconti. I bambini presenti a Rimini hanno, inoltre, potuto testare anche "La ruota della sicurezza", ideata per stimolare la conoscenza della segnaletica. Lo scopo del gioco è capire il significato dei segnali di sicurezza e associarli alla categoria corrispondente. Tra gli altri moduli presentati: "Scansiamo il pericolo", ideato per stimolare nei ragazzi l'acquisizione di conoscenze sui rischi presenti negli ambienti domestici e sul modo di prevenirli, e "Lalla nel paese di Sicurland", un cortometraggio che illustra le situazioni di pericolo più frequenti nelle quali il bambino può incorrere a casa. Il video, realizzato con risorse esclusivamente interne, è ideato per suscitare, attraverso le immagini e il racconto, l'identificazione del bambino con i personaggi del cortometraggio.
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