"Il lavoro sui decreti attuativi è in avanzato stato di definizione: l'impegno fermo del ministro è completare tutto entro la fine dell'anno". Così il ministro del Lavoro e della politiche sociali, Elsa Fornero, oggi nel corso del suo intervento, alla sala della Lupa di Montecitorio, in occasione della presentazione del Rapporto annuale INAIL 2011. "Sulla sicurezza non siamo in ritardo nel nostro paese - ha sostenuto il ministro, sottolineando che questi principi richiedono "un radicamento diffuso della cultura della prevenzione". Da qui la garanzia di portare a compimento, nei prossimi cinque mesi, i decreti attuativi previsti dal dlgs 81/2008 (Testo unico sulla sicurezza) che daranno definitiva applicazione al provvedimento.
"La sicurezza non è più un onere per l'impresa, ma un incentivo". "La sicurezza non è più vista come un mero onere, una mera incombenza, un gravame burocratico, ma è percepito ormai come un incentivo al lavoro e, dunque, un fattore essenziale di crescita - ha aggiunto Fornero - "E tutto questo necessita di una normativa aggiornata e coerente come lo è il Testo unico 2008, punto di riferimento essenziale per il Paese e che rende evidente come l'Italia, sotto il profilo normativo, non è in ritardo". Resta, tuttavia, la necessità "di una effettiva applicazione e un costante monitoraggio grazie al continuo coinvolgimento dei soggetti coinvolti", ammette il ministro. Soprattutto davanti a un mondo del lavoro in continuo cambiamento: realtà che cambia, di conseguenza, anche la natura del rischio.
Fini: il calo degli infortuni impone un rilancio della cultura della prevenzione. Prima di Fornero, a introdurre la relazione del presidente dell'INAIL, Massimo De Felice, è stato il presidente della Camera, Gianfranco Fini. "Anche nel 2011, la soglia dei morti sul lavoro è scesa sotto i mille casi, con una diminuzione del 5,4% rispetto al dato definitivo del 2010 - ha evidenziato - E' un piccolo segnale positivo che, ovviamente, non ci esime dal compiere uno sforzo aggiuntivo per rilanciare con determinazione - soprattutto attraverso una più intensa collaborazione tra imprese e lavoratori - quella cultura della sicurezza che trova nella prevenzione il suo punto più qualificante". Fini ha ricordato, così, le costanti sollecitazioni in merito da parte del Capo dello Stato. "Come ci ricorda continuamente il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano - che ha avuto l'indubbio merito di sensibilizzare l'opinione pubblica sul dramma del fenomeno infortunistico - l'incolumità e la salute dei lavoratori costituiscono valori primari per la società e la loro tutela è interesse non solo del singolo, ma di tutta la collettività", ha sottolineato il presidente della Camera.
Norme non applicate, scarsa formazione, salari non adeguati: ecco i nodi da sciogliere. Esistono, tuttavia, non pochi fattori che rendono ancora densa di incognite la sfida contro gli infortuni sul lavoro. "La mancata applicazione della normativa antinfortunistica, l'incapacità di assicurare efficienti ed aggiornati programmi formativi per la prevenzione degli incidenti, i salari non sempre adeguati al costo della vita, la sottovalutazione del ruolo di denuncia dei sindacati costituiscono il substrato oggettivo su cui occorre intervenire immediatamente per stroncare quell'intreccio di fattori comportamentali che mette a rischio la salute dei lavoratori - ha analizzato Fini - Al riguardo, i processi di modernizzazione dei contesti organizzativi e dei modelli gestionali del lavoro necessitano di essere costantemente monitorati, al fine di verificare nel tempo l'efficacia o meno delle azioni intraprese, nei diversi ambiti, sul versante della prevenzione".
Testo unico: una 'bussola' per le politiche di prevenzione. Da qui l'auspicio a trovare nell'applicazione rigorosa della legge una direttrice solida nel cammino verso la fatidica soglia degli "zero" infortuni. "Il Testo Unico sulla sicurezza nei luoghi di lavoro costituisce una "sorta" di bussola per le politiche di prevenzione - ha concluso Fini - a partire dalla principale novità rappresentata dall'obbligo, per il datore di lavoro, di sottoporre alcune attrezzature di lavoro a verifiche periodiche, volte a valutarne l'effettivo stato di conservazione e di efficienza ai fini della sicurezza".
Napolitano: "Necessario superare carenze e contraddizioni che ancora rimangono". E, nel corso della presentazione del Rapporto, non è mancato proprio il saluto all'INAIL da parte di Napolitano. "Pur in presenza di una flessione del fenomeno negli ultimi anni, si conferma la necessità di superare le carenze e contraddizioni da tempo rilevate nelle azioni volte alla salvaguardia della salute dei lavoratori e nella diffusione degli strumenti di sicurezza sui luoghi di lavoro - analizza il Capo dello Stato in un messaggio inviato all'Istituto - Una ulteriore riflessione merita l'accertato tasso di crescita delle denunce per malattie professionali: un fenomeno che sta emergendo anche in virtù di una migliore sensibilizzazione sul tema e che merita la più attenta vigilanza considerata la natura spesso silente di patologie fatali".
Schifani: essenziale monitorare l'andamento occupazionale e offrire consulenza alle pmi. Infine, è giunto anche il saluto del presidente del Senato, Renato Schifani. "Le molte tragedie, anche recenti, sui luoghi di lavoro, confermano l'importanza della missione istituzionale affidata all'INAIL al fine di ridurre il fenomeno infortunistico, assicurare i lavoratori che svolgono attività a rischio, garantire il reinserimento nella vita lavorativa degli infortunati sul lavoro - scrive nel suo messaggio, esprimendo "un sentito apprezzamento per gli importanti risultati conseguiti nell'anno 2011" - Estremamente importanti sono le iniziative mirate al monitoraggio continuo dell'andamento dell'occupazione e degli infortuni, alla formazione e consulenza alle piccole e medie imprese in materia di prevenzione, al finanziamento delle imprese che investono nella sicurezza: tali attività strumentali si rivelano, infatti, spesso strategiche per ridurre il fenomeno infortunistico e offrire concrete garanzie ai lavoratori".
"La sicurezza non è più un onere per l'impresa, ma un incentivo". "La sicurezza non è più vista come un mero onere, una mera incombenza, un gravame burocratico, ma è percepito ormai come un incentivo al lavoro e, dunque, un fattore essenziale di crescita - ha aggiunto Fornero - "E tutto questo necessita di una normativa aggiornata e coerente come lo è il Testo unico 2008, punto di riferimento essenziale per il Paese e che rende evidente come l'Italia, sotto il profilo normativo, non è in ritardo". Resta, tuttavia, la necessità "di una effettiva applicazione e un costante monitoraggio grazie al continuo coinvolgimento dei soggetti coinvolti", ammette il ministro. Soprattutto davanti a un mondo del lavoro in continuo cambiamento: realtà che cambia, di conseguenza, anche la natura del rischio.
Fini: il calo degli infortuni impone un rilancio della cultura della prevenzione. Prima di Fornero, a introdurre la relazione del presidente dell'INAIL, Massimo De Felice, è stato il presidente della Camera, Gianfranco Fini. "Anche nel 2011, la soglia dei morti sul lavoro è scesa sotto i mille casi, con una diminuzione del 5,4% rispetto al dato definitivo del 2010 - ha evidenziato - E' un piccolo segnale positivo che, ovviamente, non ci esime dal compiere uno sforzo aggiuntivo per rilanciare con determinazione - soprattutto attraverso una più intensa collaborazione tra imprese e lavoratori - quella cultura della sicurezza che trova nella prevenzione il suo punto più qualificante". Fini ha ricordato, così, le costanti sollecitazioni in merito da parte del Capo dello Stato. "Come ci ricorda continuamente il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano - che ha avuto l'indubbio merito di sensibilizzare l'opinione pubblica sul dramma del fenomeno infortunistico - l'incolumità e la salute dei lavoratori costituiscono valori primari per la società e la loro tutela è interesse non solo del singolo, ma di tutta la collettività", ha sottolineato il presidente della Camera.
Norme non applicate, scarsa formazione, salari non adeguati: ecco i nodi da sciogliere. Esistono, tuttavia, non pochi fattori che rendono ancora densa di incognite la sfida contro gli infortuni sul lavoro. "La mancata applicazione della normativa antinfortunistica, l'incapacità di assicurare efficienti ed aggiornati programmi formativi per la prevenzione degli incidenti, i salari non sempre adeguati al costo della vita, la sottovalutazione del ruolo di denuncia dei sindacati costituiscono il substrato oggettivo su cui occorre intervenire immediatamente per stroncare quell'intreccio di fattori comportamentali che mette a rischio la salute dei lavoratori - ha analizzato Fini - Al riguardo, i processi di modernizzazione dei contesti organizzativi e dei modelli gestionali del lavoro necessitano di essere costantemente monitorati, al fine di verificare nel tempo l'efficacia o meno delle azioni intraprese, nei diversi ambiti, sul versante della prevenzione".
Testo unico: una 'bussola' per le politiche di prevenzione. Da qui l'auspicio a trovare nell'applicazione rigorosa della legge una direttrice solida nel cammino verso la fatidica soglia degli "zero" infortuni. "Il Testo Unico sulla sicurezza nei luoghi di lavoro costituisce una "sorta" di bussola per le politiche di prevenzione - ha concluso Fini - a partire dalla principale novità rappresentata dall'obbligo, per il datore di lavoro, di sottoporre alcune attrezzature di lavoro a verifiche periodiche, volte a valutarne l'effettivo stato di conservazione e di efficienza ai fini della sicurezza".
Napolitano: "Necessario superare carenze e contraddizioni che ancora rimangono". E, nel corso della presentazione del Rapporto, non è mancato proprio il saluto all'INAIL da parte di Napolitano. "Pur in presenza di una flessione del fenomeno negli ultimi anni, si conferma la necessità di superare le carenze e contraddizioni da tempo rilevate nelle azioni volte alla salvaguardia della salute dei lavoratori e nella diffusione degli strumenti di sicurezza sui luoghi di lavoro - analizza il Capo dello Stato in un messaggio inviato all'Istituto - Una ulteriore riflessione merita l'accertato tasso di crescita delle denunce per malattie professionali: un fenomeno che sta emergendo anche in virtù di una migliore sensibilizzazione sul tema e che merita la più attenta vigilanza considerata la natura spesso silente di patologie fatali".
Schifani: essenziale monitorare l'andamento occupazionale e offrire consulenza alle pmi. Infine, è giunto anche il saluto del presidente del Senato, Renato Schifani. "Le molte tragedie, anche recenti, sui luoghi di lavoro, confermano l'importanza della missione istituzionale affidata all'INAIL al fine di ridurre il fenomeno infortunistico, assicurare i lavoratori che svolgono attività a rischio, garantire il reinserimento nella vita lavorativa degli infortunati sul lavoro - scrive nel suo messaggio, esprimendo "un sentito apprezzamento per gli importanti risultati conseguiti nell'anno 2011" - Estremamente importanti sono le iniziative mirate al monitoraggio continuo dell'andamento dell'occupazione e degli infortuni, alla formazione e consulenza alle piccole e medie imprese in materia di prevenzione, al finanziamento delle imprese che investono nella sicurezza: tali attività strumentali si rivelano, infatti, spesso strategiche per ridurre il fenomeno infortunistico e offrire concrete garanzie ai lavoratori".
fonte inail
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