ambiente di lavoro

ambiente di lavoro
L’ambiente di lavoro è il luogo (o lo spazio) in cui si svolge l’attività lavorativa e in cui i lavoratori autorizzati ad accedervi, per ragioni connesse al lavoro svolto o da svolgersi, possono recarsi o sostare anche in momenti di pausa, riposo o sospensione del lavoro. Per zona di lavoro, perciò, s’intende tutta l’area ove può accedere il singolo lavoratore. I rischi connessi ai luoghi di lavoro sono dati dalla struttura dei locali e degli impianti accessori, dalla tipologia d’uso degli stessi, dalla disposizione e dall’organizzazione dei flussi delle persone, dei veicoli e dei materiali.
IL RISCHIO
Microclima o aerazione sfavorevole
• Scarso isolamento termico dei locali.
• Rapporti aeranti insufficienti.
• Umidità relativa inferiore o superiore ai limiti previsti.
• Velocità dell’aria eccessiva o insufficiente.
• Errata scelta del tipo di vestiario.
• Errata progettazione dei locali di lavoro e/o dell’impianto di aerazione forzata.
Il microclima di un ambiente dipende da una serie di fattori, i quali nel loro insieme concorrono a creare le condizioni di benessere termico per l’uomo. Questi fattori sono: la temperatura, l’umidità relativa, la velocità dell’aria. Oltre a questi, bisogna considerare il tipo di vestiario indossato dal lavoratore (classificato in base alla resistenza termica che oppone alla dispersione del calore), e l’attività svolta dallo stesso (calcolata in base al dispendio energetico). La scelta degli indumenti indossati (tuta da lavoro, divisa, e/o DPI) deve essere fatta in relazione all’attività da svolgere; ciò è determinante per raggiungere le condizioni di benessere termico. Tra le cause più frequenti di condizioni microclimatiche inadeguate, possiamo annoverare lo scarso isolamento termico dei locali, che può provocare temperature inadeguate nella stagione invernale ed estiva, e rapporti aeranti insufficienti; in quest’ultimo caso, se si sceglie di risolvere il problema con l’utilizzo di impianti di aerazione forzata, una cattiva progettazione e realizzazione dell’impianto può non garantire i ricambi d’aria necessari (Norma UNI 10339), e può provocare sbalzi di temperatura eccessivi all’interno di uno stesso ambiente, nonché fastidiose correnti d’aria.
Illuminazione inadeguata
• Collocazione dell’impianto d’illuminazione errata e/o sottodimensionata.
• Abbagliamenti/fenomeni di riflesso.
Tutti i luoghi di lavoro devono essere adeguatamente illuminati. Se la scelta del tipo di illuminazione è errata o le fonti sono collocate in posizioni non idonee, si ottiene un’eccessiva o scarsa visibilità dell’ambiente di lavoro, che comporta una diminuzione della capacità visiva, favorendo l’insorgenza i affaticamento visivo, assunzione di posture scorrette e soprattutto un aumento della possibilità di compiere errori. Quest’ultima condizione, oltre a pregiudicare la qualità del lavoro eseguito, accresce l’eventualità che si verifichino eventi traumatici infortunistici (es. scivolamenti, inciampi, urti, ecc.). Tale problema può assumere aspetti rilevanti nelle aree magazzino, che in genere contengono in ampi spazi numerose scaffalature, sviluppate in altezza. Questi luoghi, se non sufficientemente illuminati, possono dare origine a fenomeni di ombreggiamento, rendendo difficoltosa la viabilità e la circolazione di mezzi e pedoni. Analogamente, una scarsa illuminazione dei reparti di produzione diminuisce la capacità visiva dell’operatore che utilizza macchine utensili e attrezzature, aumentando il rischio di infortunio. Un’errata scelta della collocazione delle fonti di illuminazione, può anche dare origine a fenomeni di abbagliamento e riflesso con conseguente difficoltà visiva che, se protratta nel tempo, può dare effetti negativi (affaticamento, irritazione oculare, cefalee, ecc.) oltre a creare difficoltà nello svolgimento del lavoro.
Carenze nella struttura e nell’igiene dei locali
• Vie di circolazione sottodimensionate, collocate in prossimità di zone pericolose, non segnalate, mal organizzate.
• Zone pericolose non segregate e non adeguatamente segnalate.
• Pavimentazione e passaggi con presenza di buche e/o sporgenze, presenza di ostacoli, scale pericolose.
• Porte e portoni sottodimensionati, non segnalati.
• Vie e uscite di emergenza assenti, sottodimensionate, ingombre, chiuse a chiave.
• Assenza di spogliatoi, gabinetti, docce e lavabi, locali di riposo.
• Locali di lavoro con presenza di umidità, muffe, e condizioni di scarsa igiene e pulizia.
• Lavorazioni in locali sotterranei o semisotterranei.
Fattori legati alla struttura dei locali, alla tipologia d’uso degli stessi, alla disposizione dei flussi delle persone, dei veicoli, dei materiali, possono essere causa di infortuni quali: cadute dalle scale, inciampo, investimento, ecc.  In tutte le aree di lavoro, ma in particolar modo nelle zone dove si hanno maggiori flussi di persone e di mezzi (come ad esempio nei magazzini, nelle aree di ricevimento e spedizione delle merci), l’organizzazione delle vie di transito di mezzi di trasporto dei materiali (automezzi, muletti, transpallets, ecc.) e della circolazione dei pedoni, se non progettata e realizzata
in modo funzionale, può provocare investimenti di persone, urti, schiacciamenti, ribaltamenti dei mezzi ecc. La presenza di buche, sporgenze e ostacoli non rimovibili è causa di sbandamento e rovesciamento dei mezzi di trasporto, ma anche di scivolamenti, inciampo e cadute dei pedoni. Il sottodimensionamento di vie di fuga e uscite di emergenza, la presenza di ostacoli che impediscono un transito agevole, o ancora, materiali che ingombrano il passaggio, sono tutte situazioni che non consentono, in caso di pericolo grave ed immediato, il rapido raggiungimento del luogo sicuro. I locali di lavoro e gli impianti devono essere mantenuti in buono stato e regolarmente puliti. In tutti i casi, occorre prestare attenzione alle possibili infiltrazioni di umidità, con conseguente formazione di muffe, che concorrono a creare un ambiente insalubre per chi vi lavora. La presenza di spogliatoi, docce e gabinetti adeguatamente mantenuti, puliti e corredati di acqua calda, sapone, e carta per asciugarsi, soprattutto per le attività che comportano lavorazioni insudicianti, è il presupposto essenziale perché il lavoro venga svolto in condizioni di igiene adeguate. Si ricorda che la normativa vigente (art.65 Decreto Legislativo 81/2008 e s.m.i.) vieta l’utilizzo di locali seminterrati o interrati a uso lavorativo. In deroga a tale norma, è possibile utilizzare tali locali per esigenze tecniche, purché siano garantite condizioni di aerazione, illuminazione e protezione dall’umidità. È consentito altresì l’utilizzo degli stessi, previa autorizzazione della ASL competente, anche in assenza di esigenze tecniche, fermo restando che le lavorazioni non espongano i lavoratori a emanazioni nocive e/o temperature eccessive.

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