IL RISCHIO NEGLI SCAVI

Uno scavo è un’operazione di asportazione, rimozione e trasporto di rocce e/o terre dalla collocazione originaria al fine di creare spazi e/o cavità di forme e dimensioni opportune per utilizzazioni prefissate.

IL RISCHIO NEGLI SCAVI

cantiere
Le attività di scavo vengono eseguite  per la realizzazione di opere edili, reti interrate (acqua, gas, energia elettrica, ecc.), opere ferroviarie e stradali.
Nell’esecuzione di questi lavori, il pericolo maggiore deriva dai movimenti accidentali e incontrollati del terreno che provocano frane, scoscendimenti e cedimenti delle opere di sostegno.
Gli operatori possono subire danni di varia natura e gravità, che vanno dalla semplice lesione relativa ad urti e colpi fino alla morte dovuta al completo seppellimento.
Le attività di scavo sono costituite da una serie di fasi per ciascuna delle quali è necessario valutare e prevedere l'insorgere delle situazioni di rischio ed evitarle mediante opportune misure preventive.
Per eseguire i lavori di scavi in sicurezza è di fondamentale importanza seguire le disposizioni del Titolo IV, sezione III del D. Lgs. 81/08.
Art. 118. Splateamento e sbancamento
1. Nei lavori di splateamento o sbancamento, se previsto l’accesso di lavoratori, eseguiti senza l’impiego di escavatori meccanici, le pareti delle fronti di attacco devono avere una inclinazione o un tracciato tali, in relazione alla natura del terreno, da impedire franamenti. Quando la parete del fronte di attacco supera l'altezza di m 1,50, è vietato il sistema di scavo manuale per scalzamento alla base e conseguente franamento della parete. (comma così modificato dall'articolo 74 del d.lgs. n. 106 del 2009)
2. Quando per la particolare natura del terreno o per causa di piogge, di infiltrazione, di gelo o disgelo, o per altri motivi, siano da temere frane o scoscendimenti, deve essere provveduto all'armatura o al consolidamento del terreno.
3. Nei lavori di escavazione con mezzi meccanici deve essere vietata la presenza degli operai nel campo di azione dell'escavatore e sul ciglio del fronte di attacco.
4. Il posto di manovra dell'addetto all'escavatore, quando questo non sia munito di cabina metallica, deve essere protetto con solido riparo.
5. Ai lavoratori deve essere fatto esplicito divieto di avvicinarsi alla base della parete di attacco e, in quanto necessario in relazione all'altezza dello scavo o alle condizioni di accessibilità del ciglio della platea superiore, la zona superiore di pericolo deve essere almeno delimitata mediante opportune segnalazioni spostabili col proseguire dello scavo.
6. Nei lavori in pozzi di fondazione profondi oltre 3 metri deve essere disposto, a protezione degli operai addetti allo scavo ed all’asportazione del materiale scavato, un robusto impalcato con apertura per il passaggio della benna.
Art. 119. Pozzi, scavi e cunicoli
1. Nello scavo di pozzi e di trincee profondi più di m 1,50, quando la consistenza del terreno non dia sufficiente garanzia di stabilità, anche in relazione alla pendenza delle pareti, si deve provvedere, man mano che procede lo scavo, alla applicazione delle necessarie armature di sostegno.
2. Le tavole di rivestimento delle pareti devono sporgere dai bordi degli scavi di almeno 30 centimetri.
3. Nello scavo dei cunicoli, a meno che si tratti di roccia che non presenti pericolo di distacchi, devono predisporsi idonee armature per evitare franamenti della volta e delle pareti. Dette armature devono essere applicate man mano che procede il lavoro di avanzamento; la loro rimozione può essere effettuata in relazione al progredire del rivestimento in muratura.
4. Idonee armature e precauzioni devono essere adottate nelle sottomurazioni e quando in vicinanza dei relativi scavi vi siano fabbriche o manufatti le cui fondazioni possano essere scoperte o indebolite dagli scavi.
5. Nella infissione di pali di fondazione devono essere adottate misure e precauzioni per evitare che gli scuotimenti del terreno producano lesioni o danni alle opere vicine con pericolo per i lavoratori.
6. Nei lavori in pozzi di fondazione profondi oltre 3 metri deve essere disposto, a protezione degli operai addetti allo scavo ed all'asportazione del materiale scavato, un robusto impalcato con apertura per il passaggio della benna.
7. Nei pozzi e nei cunicoli deve essere prevista una adeguata assistenza all'esterno e le loro dimensioni devono essere tali da permettere il recupero di un lavoratore infortunato privo di sensi.
7-bis. Il sollevamento di materiale dagli scavi deve essere effettuato conformemente al punto 3.4 dell’Allegato XVIII. (comma aggiunto dall'articolo 75 del d.lgs. n. 106 del 2009).
Art. 120. Deposito di materiali in prossimità degli scavi
1. E' vietato costituire depositi di materiali presso il ciglio degli scavi. Qualora tali depositi siano necessari per le condizioni del lavoro, si deve provvedere alle necessarie puntellature.
Art. 121. Presenza di gas negli scavi
1. Quando si eseguono lavori entro pozzi, fogne, cunicoli, camini e fosse in genere, devono essere adottate idonee misure contro i pericoli derivanti dalla presenza di gas o vapori tossici, asfissianti, infiammabili o esplosivi, specie in rapporto alla natura geologica del terreno o alla vicinanza di fabbriche, depositi, raffinerie, stazioni di compressione e di decompressione, metanodotti e condutture di gas, che possono dar luogo ad infiltrazione di sostanze pericolose.
2. Quando sia accertata o sia da temere la presenza di gas tossici, asfissianti o la irrespirabilità dell'aria ambiente e non sia possibile assicurare una efficiente aerazione ed una completa bonifica, i lavoratori devono essere provvisti di idonei dispositivi di protezione individuale delle vie respiratore, ed essere muniti di idonei dispositivi di protezione individuale collegati ad un idoneo sistema di salvataggio, che deve essere tenuto all'esterno dal personale addetto alla sorveglianza. Questo deve mantenersi in continuo collegamento con gli operai all'interno ed essere in grado di sollevare prontamente all'esterno il lavoratore colpito dai gas.
3. Possono essere adoperate le maschere respiratorie, in luogo di autorespiratori, solo quando, accertate la natura e la concentrazione dei gas o vapori nocivi o asfissianti, esse offrano garanzia di sicurezza e sempreché sia assicurata una efficace e continua aerazione.
4. Quando si sia accertata la presenza di gas infiammabili o esplosivi, deve provvedersi alla bonifica dell'ambiente mediante idonea ventilazione; deve inoltre vietarsi, anche dopo la bonifica, se siano da temere emanazioni di gas pericolosi, l'uso di apparecchi a fiamma, di corpi incandescenti e di apparecchi comunque suscettibili di provocare fiamme o surriscaldamenti atti ad incendiare il gas.
5. Nei casi previsti dai commi 2, 3 e 4, i lavoratori devono essere abbinati nell'esecuzione dei lavori.
TIpologie di scavo
A seconda delle caratteristiche dell’opera da eseguire, si possono distinguere i seguenti metodi di realizzazione di uno scavo:
SCAVO MANUALE: si effettua quando bisogna raggiungere profondità non superiori a mezzo metro.
SCAVO A CIELO APERTO: effettuato mediante macchine movimento terra.
SCAVO EFFETTUATO CON TECNOLOGIE ALTERNATIVE DENOMINATE "NO DIG".
Le ultime due tecniche di scavo riducono il rischio di seppellimento e di caduta dall’alto all’interno dello scavo e vengono utilizzate, in particolare, per l’esecuzione di opere di posa e sostituzione di reti di servizio.
Inoltre, gli scavi possono distinguersi in  scavi a cielo aperto e scavi sotterranei.
Gli scavi a cielo aperto a loro volta si distinguono in:
- scavi di splateamento o sbancamento, realizzati su aree di notevoli dimensioni;
- scavi a sezione obbligata per trincee, sottomurazioni o fondazioni.
Gli scavi sotterranei, invece, si distinguono in:
- scavi con andamento orizzontale o inclinato (gallerie di grandi dimensioni o cunicoli   stretti);
- scavi con andamento verticale (pozzi e camini).
Prima di eseguire un qualsiasi scavo, è di fondamentale importanza effettuare la valutazione dei rischi visto che l’esposizione al rischio per la salute e la sicurezza del lavoratore è particolarmente elevata. In questi casi si prevede sempre l’utilizzo prioritario dei mezzi di protezione collettiva (opere di contrasto e di sostegno delle pareti, dispositivi di protezione dei bordi, ecc.)  rispetto a quelli individuali,  che, generalmente, si impiegano quando il rischio residuo non può essere evitato e/o ridotto.
Per l’esecuzione di queste tipologie di lavoro, è fondamentale la formazione dei lavoratori in quanto il fattore umano è uno dei principali fattori di rischio; fattori di rischio possono essere per esempio lo stato psico-fisico del lavoratore, la sua incapacità e il suo senso di inadeguatezza alla mansione alla quale è assegnato, la sua incoscienza, la mancanza di formazione e, in generale, l’ adozione di comportamenti inadeguati al contesto lavorativo.
Bisogna tener presente anche che ciascun lavoratore che esegue operazioni di scavo è maggiormente esposto a rischi di seppellimento e di caduta dall’alto.
La valutazione dovrà tener conto anche di altri fattori, quali:
- la profondità e la geometria dello scavo;
- le caratteristiche e la composizione del terreno;
- le condizioni climatiche;
- gli attrezzi ed i macchinari da utilizzare nello scavo;
- i tempi della lavorazione;
- la presenza di acqua e la possibilità di allagamento;
- la presenza di residui bellici;
- la  presenza di interferenze con:
- reti di gas o serbatoi interrati;
-impianti elettrici, idrici, fognari o speciali.
- la presenza di polveri e ad altre sostanze disperse in aria;
- l’investimento dei lavoratori a causa della movimentazione di macchine operatrici;
- il ribaltamento ed uso improprio di macchine operatrici;
- le zone di cantiere.
Se in sede di valutazione vengono evidenziati per i lavoratori  gravissimi rischi (morte e/o lesioni gravi), bisogna predisporre una procedura che preveda l’intervento di una squadra di emergenza in aiuto del lavoratore che ha subito gravissimi danni derivanti per esempio dal seppellimento e da una caduta all’interno dello scavo.
In questi casi bisogna prevedere dunque la presenza di lavoratori che intervengono in soccorso del lavoratore che ha subito il danno.
Inoltre, prima di riprendere i lavori, è importante valutare le  superfici di scavo e rimettere in sicurezza il cantiere.
Se in sede di valutazione vengono evidenziati per i lavoratori  gravissimi rischi (morte e/o lesioni gravi), bisogna predisporre una procedura che preveda l’intervento di una squadra di emergenza in aiuto del lavoratore che ha subito gravissimi danni derivanti per esempio dal seppellimento e da una caduta all’interno dello scavo.
In questi casi bisogna prevedere dunque la presenza di lavoratori che intervengono in soccorso del lavoratore che ha subito il danno.
Inoltre, prima di riprendere i lavori, è importante valutare le  superfici di scavo e rimettere in sicurezza il cantiere.
LE CABINE DI SICUREZZA
La cabina ROPS (Roll Over Protective Structure) è una cabina progettata e costruita con una struttura atta a resistere a più ribaltamenti completi del mezzo.
La cabina FOPS (Falling Objects Protective Structure), invece, è una cabina progettata e costruita con una struttura atta a resistere alla caduta di materiali durante il lavoro per il quale la macchina è stata costruita (sassi, frammenti di roccia, ecc).
Entrambe hanno lo scopo di proteggere l’operatore dal pericolo di schiacciamento, dovuto al ribaltamento del mezzo e dalla caduta di materiale.
Chiaramente per evitare lo schiacciamento, in caso di ribaltamento, è fondamentale che l’operatore abbia la cintura di sicurezza allacciata che impedisce all’operatore di essere proiettato all'esterno.
La cabina di sicurezza può essere anche di tipo FGPS (Front Guard Protective Structure). Essa è una cabina progettata e costruita per resistere alla proiezione frontale (cioè sul parabrezza) di materiale durante il lavoro per il quale la macchina é stata costruita (sassi, schegge, ecc.).
LE TECNOLOGIE ALTERNATIVE: “NO DIG” O “TRENCHLESS” (SENZA SCAVO)
Le tecnologie alternative “NO DIG” o “trenchless” vengono impiegate soprattutto per la  posa e la sostituzione di reti di servizio (distribuzione di acqua, di gas, di elettricità e di telecomunicazioni) in zone urbane.
Si tratta, in effetti, di micro perforazioni che riducono al minimo, lo smantellamento delle sedi stradali, le operazioni di scavo, lo smaltimento del materiale di risulta fino alle località di discarica ed il successivo ripristino della sede stradale.

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