Articolo tratto dal documento “A proposito di sicurezza sul lavoro” a cura di Giovanni Miccichè – Funzionario Tecnico Direzione Normazione UNI
Nel corso del 2016 sono state avviate le attività del GdL 68 con l’obiettivo di predisporre la norma: “Attività professionali non regolamentate – Figure professionali in ambito HSE (Health, Safety, Environment) – Requisiti di conoscenza, abilità e competenza”. La decisione di normare questo tipo di figure professionali e in particolare quella del manager HSE nasce dalla necessità di definire, per figure già largamente presenti in Italia e all’estero che si occupano di temi complessi e delicati come quelli della prevenzione della sicurezza e della salute di chi lavora e della tutela dell’ambiente, dei riferimenti certi e oggettivi in termini di livelli di competenza e di qualità professionale. L’ulteriore e più ambizioso obiettivo del GdL 68 è che, attraverso questa attività di regolamentazione, sia possibile influire in modo significativo sullo sviluppo dei valori fondamentali della sicurezza, della salute e dell’ambiente e contribuire in modo concreto a far fare al nostro paese un salto di qualità nella loro concreta attuazione.
Le attività del GdL si sono incentrate sulla figura del manager HSE, una figura di carattere manageriale presente in modo diffuso in Italia e all’estero nell’ambito di aziende e organizzazioni medio grandi che, grazie alle proprie specifiche competenze, rappresenta il riferimento per il coordinamento, la consulenza e il supporto gestionale relativamente all’implementazione e integrazione dei processi legati alla salute, alla sicurezza e all’ambiente, con l’obiettivo di concorrere all’efficienza complessiva dell’organizzazione nella quale opera. La figura del manager HSE può anche operare nell’ambito dei servizi consulenziali soprattutto nel caso di PMI che hanno la necessità di una figura professionale in grado di affrontare, dal punto di ,vista tecnico e gestionale, i diversi ambiti HSE in modo integrato e quindi efficiente ed efficace, ma che non possono inserire stabilmente una tale figura nel proprio organico. Il manager HSE potrà avere livelli diversi di esperienza e di responsabilità in relazione al contesto in cui si trova ad operare (ad esempio in organizzazioni con diverso livello di complessità organizzativa e/o tecnologica) e svolgere compiti che possono essere a prevalenza gestionale-strategica o gestionale operativa. Nella realtà, si assiste a situazioni molto eterogenee tra loro, nelle quali la distribuzione tra compiti gestionali-strategici e gestionali-operativi varia a seconda delle caratteristiche delle organizzazioni, del contesto in cui esse operano e della loro cultura organizzativa in materia HSE. Il manager HSE, in funzione dei propri compiti e attività prevalenti, supporta l’organizzazione sia nella definizione della strategia aziendale/ imprenditoriale, anticipando i rischi delle diverse alternative decisionali, sia nella gestione operativa delle misure di prevenzione e protezione per i lavoratori, della tutela dell’ambiente e del patrimonio aziendale, coerentemente con le normative vigenti e le procedure e linee guida dell’organizzazione.
Sebbene l’articolazione ultima dei compiti e delle relative attività alle quali questa figura professionale deve far fronte dipenda dalle caratteristiche dell’organizzazione nella quale si trova a operare (che possono variare in termini di settore di appartenenza, di processi, di dimensione territoriale, di numero di sedi od unità locali in Italia e/o all’estero, di dimensioni per fatturato o forza lavoro e di risorse economiche disponibili) la norma in preparazione definisce la lista dei compiti e delle attività fondamentali che qualificano questa figura (e che sono dei descrittori oggettivi del ruolo del manager HSE) e delle competenze, abilità e conoscenze che questa figura deve possedere per poter svolgere correttamente il proprio ruolo in qualsiasi tipologia di organizzazione. Nella norma in preparazione viene data particolare importanza ai requisiti di accesso alla professione di manager HSE in termini di apprendimento formale, non formale e informale e di aggiornamento delle sue competenze nel tempo. Infatti, in considerazione della complessità, articolazione e vastità delle tematiche che il manager HSE deve padroneggiare, della loro rilevanza dal punto di vista economico e sociale e dal fatto che si tratta di materie disciplinate da prescrizioni normative e da convenzioni internazionali, è indispensabile che il manager HSE abbia un bagaglio di conoscenze robusto e completo e che tali conoscenze siano oggetto di un aggiornamento continuo in funzione dell’evoluzione della normativa e della tecnica e delle caratteristiche del tipo di attività svolta dall’organizzazione in cui esso si trova ad operare. In conclusione la norma in preparazione fornisce dei riferimenti certi e oggettivi alle organizzazioni che possono, quindi, individuare sul mercato le figure a loro necessarie per contribuire in modo efficace ed efficiente al miglioramento delle proprie prestazioni in materia di prevenzione e tutela della salute e della sicurezza sul lavoro e della protezione dell’ambiente. Allo stesso tempo i professionisti avranno la possibilità di entrare in un percorso di qualificazione che consentirà loro di rafforzare la propria professionalità rendendoli adeguati ad operare con successo e riconoscibili in modo chiaro dal mercato.
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