Con il termine „ amianto “ si intende un gruppo di fibre minerali presenti in determinate rocce. Si è soliti distinguere l'amianto in due grandi gruppi: serpentino e anfiboli. L’amianto è presente in parte sulla superficie terrestre, anche se nella maggior parte dei casi è inglobato nella roccia. Dal punto di vista chimico appartiene alla famiglia dei silicati.
La particolarità dell’amianto risiede nella sua capacità di sfaldarsi in fibre sottilissime e inalabili quando viene lavorato o manipolato. L’amianto è presente un po’ dappertutto, tanto che con i metodi di analisi attuali è possibile rilevarne piccolissime quantità un po' ovunque. La presenza di fibre di amianto nell’aria è dovuta in parte al fenomeno naturale di erosione delle rocce superficiali o deriva da un precedente uso industriale. L’aria che respiriamo contiene solitamente meno di 300 fibre inalabili per metro cubo.
L’amianto è resistente al calore fino a 1000ºC e all’azione di numerosi agenti chimici.
Presenta inoltre un’elevata conducibilità elettrica e termica, è molto elastico e resistente alla trazione e si lega facilmente con altri materiali.
Grazie alle sue straordinarie proprietà l’amianto è stato ampiamente utilizzato dal 1930 nell'industria. Per decenni è stato considerato un materiale estremamente versatile e ha trovato applicazione in molti campi, ad esempio per realizzare pannelli, lastre e compound (masse) per la protezione antincendio e l’isolamento termico, nelle pastiglie dei freni e nelle frizioni per l’industria automobilistica; in virtù della sua elevata resistenza termica e chimica è stato impiegato anche nelle guarnizioni.
L'amianto è pericoloso se le fibre aerodisperse vengono inalate e penetrano negli alveoli polmonari. Le fibre di amianto presentano una struttura cristallina e tendono a sfaldarsi in senso longitudinale in fibre ancora più sottili. Solo una parte di queste fibre viene eliminata o scomposta dall’organismo. L’azione aggressiva dei fagociti (cosiddetti „spazzini“ del sistema immunitario) sulle fibre di amianto e l’azione meccanica diretta di quest’ultime danneggiano i tessuti e il patrimonio genetico cellulare.
Già ad una bassa concentrazione di polveri di amianto è possibile che si sviluppi il mesotelioma (tumore della pleura o del peritoneo) o il carcinoma polmonare.
L’esposizione diventa pericolosa se la lunghezza delle fibre è superiore a 5 micron (0,005 mm), se il loro diametro è inferiore a 3 micron e se il rapporto lunghezza-diametro è superiore Particolarmente pericolose sono le fibre lunghe più di 20 micron. Le malattie da amianto possono manifestarsi dopo molti anni, a volte persino dopo 40 anni dalla prima esposizione.
Il rischio individuale dipende dal numero di fibre „biopersistenti“ inalate, ossia da quelle fibre che si accumulano e permangono nei polmoni in forma inalterata. Il rischio è in funzione anche della concentrazione di fibre nell’aria respirabile e della durata di esposizione. Alcuni studi epidemiologici hanno dimostrato che nei soggetti fumatori contemporaneamente esposti ad amianto il rischio di sviluppare un carcinoma polmonare aumenta in maniera sostanziale.
In base alle conoscenze attuali non esiste un pericolo per la salute in caso di ingestione di fibre di amianto presenti, ad esempio, nell’acqua potabile o negli alimenti.
Commenti
in matrice compatta (fortemente agglomerato)
in matrice compatta (fortemente agglomerato)
prodotti in cementoamianto utilizzati nel settore edile o nel genio civile (facciate, lastre ondulate, tubazioni e canalizzazioni), manufatti e oggetti come fioriere, guarnizioni per freni e frizioni (amianto unito a resine) e guarnizioni (amianto unito a gomme)
in matrice friabile (debolmente agglomerato)
in matrice friabile (debolmente agglomerato)
materiali termoisolanti e antincendio (come rivestimenti in amianto spruzzato, lastre e pannelli leggeri per l'edilizia), rivestimenti per pavimenti
allo stato puro
allo stato puro
corde, tessuti, materiali di riempimento.