Fare nascere e radicare in Sicilia una cultura della sicurezza sul lavoro

Fare nascere e radicare in Sicilia una cultura della sicurezza sul lavoro: e’ con questo obiettivo che la Cgil siciliana, nella settimana europea dedicata a questo tema, ha fatto stampare e inviato centinaia di copia del “Testo Unico per la sicurezza nei luoghi di lavoro” a Biblioteche pubbliche e Istituti tecnici superiori. Con questo stesso scopo, e per presentare l’iniziativa, ha inoltre organizzato un dibattito che si terra’ domani, mercoledi’, a Gela, (alle 10 presso l’Istituto tecnico industriale Morselli, in via Pitagora) – nell’ambito della festa regionale del tesseramento – che mettera’ a confronto sul tema “Lavoro sicuro con la cultura della sicurezza” dirigenti scolastici, direttori di biblioteche comunali, dirigenti dell’ Inail e dello Spresal (il servizio di prevenzione e sicurezza delle Asp), componenti degli organismi paritetici, Rls, Rlst , e che vedra’ la partecipazione della segretaria generale della Cgil Sicilia, Mariella Maggio.
“Le biblioteche, frequentate da tanti cittadini e gli istituti tecnici i cui studenti diventeranno i professionisti del futuro- scrive Maggio, nella lettera di accompagnamento al volume sono il luogo ideale dove veicolare l’informazione sulla sicurezza e indurre una riflessione e il dibattito per il radicamento della cultura del lavoro sicuro e del diritto alla salute”.

La Cgil rileva “l’alto numero di infortuni che ancora si verificano nell’isola : 32.111 mila quelli accertati nel 2010 ( sul totale di 44.239 casi denunciati), con un incremento rispetto all’anno precedenti nonostante il calo dell’occupazione, e di questi 84 mortali.

“A fronte di questo- osserva Michele Pagliaro, della segreteria regionale Cgil- registriamo lo stallo nell’iniziativa della regione: il comitato paritetico regionale non e’ mai decollato, non c’e’ un’adeguata programmazione degli interventi, mentre sono inadeguati i tre piani per la sicurezza che sono stati fatti”. Tra i problemi aperti c’e’ anche quello della mancata bonifica dell’amianto abbandonato in vari siti industriali e civili, perche’ in Sicilia manca un’apposita discarica. I lavoratori che hanno denunciato esposizione ad amianto sono 35.000 e oltre 1.000 i morti di asbestosi. Se nel campo della prevenzione non ci sono passi avanti, non va meglio sul fronte dei controlli. “Sono state fatte assunzioni a tempo determinato allo Spresal- dice Pino Lo Bello, del dipartimento salute e sicurezza della Cgil-, ma le ispezioni non sono state incrementate perche’ il personale interessato, essendo precario, non ha requisiti per poterle compiere. Se non si agisce sul doppio fronte della prevenzione e dei controlli – sottolinea- e’ difficile che si facciano passi avanti”.

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