Le principali forme di tossicità

La tossicità dovuta a sostanze o preparati/miscele pericolose rappresenta l’effetto dannoso che viene prodotto da queste sull’organismo.
Una sostanza pericolosa può determinare effetti tossici con due tipi di interazione:
• per azione diretta della sostanza sul suo bersaglio (dipende molto dalla reattività della sostanza);
• per azione indiretta di un intermedio definito prodotto tossico finale.
Il prodotto tossico finale è un derivato della sostanza chimica pericolosa originale (o agente pre-tossico), derivante da un processo idrolitico nell’ambiente biologico o da processi di biotrasformazione (metabolizzazione enzimatica).
Tramite la sperimentazione è possibile distinguere gli effetti immediati, cioè gli effetti acuti (a volte letali) da quelli ritardati nel tempo che portano a effetti tossici più o meno a lungo termine.
La figura seguente riassume questi differenti possibilità di azione.
 
La tossicità si può distinguere in tre forme di intossicazione.
Intossicazione acuta: esposizione di breve durata a forti concentrazioni con assorbimento rapido della sostanza tossica. 
Gli effetti sono immediati e si hanno entro le 24 ore con morte o guarigione rapida.
Le intossicazioni acute sono rare nei laboratori e sono di solito dovute ad accidentale miscelazione di sostanze chimiche incompatibili che rilasciano gas molto tossici.
Ad esempio, trattare una soluzione acquosa di cianuro di potassio (KCN) con un acido, anche se debole, libera acido cianidrico, un gas inodore ed estremamente tossico.
Aggiungendo degli acidi, anche deboli come l’acido citrico (dal limone) ad una soluzione di ipoclorito di sodio, si libera cloro molecolare (Cl2). 
Questo fenomeno può avere luogo quando si mescolano detersivi acidi  alla candeggina (ipoclorito di sodio in soluzione). Il cloro è un gas molto corrosivo che può rapidamente divenire mortale in uno spazio confinato (toilettes, …).
Intossicazione sub-acuta: esposizioni per un periodo di più giorni o settimane prima che appaiano i primi effetti.
Queste intossicazioni a medio termine possono essere causate da solventi quali il cloroformio (CHCl3) che ha due organi bersaglio che sono il fegato e i reni, ma anche i solventi clorurati (anche il cloruro di metilene [diclorometano]) poiché sono tutti sostanze irritanti e neurotossiche. Inoltre essi sono spesso anche epatotossici, neurotossici e dannosi per la riproduzione.
Intossicazione cronica: esposizione frequente e prolungata nel tempo (tossicità a lungo termine). 
Gli effetti sono tardivi (fino anche a diverse decine di anni). L’intossicazione in questo caso si manifesta:
• perché la quantità di sostanza tossica eliminata è inferiore alla quantità assorbita in modo da ottenere una concentrazione tale da ingenerare manifestazioni cliniche (esempio saturnismo, intossicazione da piombo);
• perché la quantità di sostanza tossica assorbita a seguito di esposizioni ripetute si accumula su un particolare tessuto e viene rilasciata solo in un tempo successivo (es: sostanze liposolubili che si vanno a concentrare in tessuti adiposi; 
a seguito di dimagrimento e quindi di diminuzione del tessuto adiposo si libera il tossico che genera così gli effetti tossici).
Dati di letteratura riportano che non c’è relazione fra la tossicità acuta e quella a lungo termine.
L’azione degli agenti chimici può inoltre essere:
locale: se agisce unicamente intorno al punto di contatto (pelle, occhi, vie respiratorie, ecc.) (es: l’azione corrosiva di acidi concentrati sulla cute con cui vengono a contatto);
generale o sistematico: se l’azione si manifesta in punti lontani dal contatto, e questo a causa:
• della via di trasmissione della sostanza tossica (tramite l’inalazione e il passaggio nella circolazione sanguigna si possono avere effetti su altri organi quali il fegato);
• della composizione chimica dell’organo colpito (tenore in lipidi);
• dal grado di perfusione dell’organo che può comportare una concentrazione eccessiva della sostanza tossica;
• delle caratteristiche biochimiche dell’organo colpito (capacità dell’organo a produrre metaboliti più tossici di quello assorbito).

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