Un impegno corretto ai videoterminali

VDT
Un impegno corretto ai videoterminali non è fonte diretta di patologie particolari, ma può provocare una “sindrome del discomfort visivo” che crea disagio.
Dal punto di vista clinico si possono indicare alcune valutazioni che sono alla base del giudizio di idoneità.
Dalla letteratura emergono correlazioni fra ametropie non corrette e la sindrome da discomfort visivo la cui principale caratteristica è l’astenopia.
L’astenopia è caratterizzata da:
• Sensazione soggettiva di bruciore agli occhi;
• Stanchezza e peso oculare;
• Lacrimazione in eccesso o in difetto;
• Annebbiamenti temporanei;
• Deficit di messa a fuoco nel passaggio dalla visione a media distanza alla visione lontana;
Si possono associare altri disturbi quali:
• Cefalea;
• Irritabilità;
• Insonnia;
• Difetti di concentrazione.
Il giudizio d’idoneità alla mansione specifica esprime la compatibilità fra le condizioni psicofisiche di un soggetto ed un particolare lavoro, che può anche esprimersi come la condizione biologico-sanitaria necessaria ad affrontare un compito lavorativo determinato, senza che ne derivi un danno alla salute. La corretta formulazione di tale giudizio non può prescindere da molteplici ed approfondite conoscenze su entrambi i termini del binomio sui quali il giudizio si fonda, cioè sul lavoratore, da una parte, e sull’ambiente di lavoro, dall’altra. Il giudizio d’idoneità è sempre preventivo ed ha la caratteristica di essere individuale, probabilistico e temporale.
Il giudizio d’idoneità è preventivo in quanto deve garantire l’integrità psicofisica del lavoratore in quella determinata mansione.
È un giudizio individuale, in quanto vale solo per quel lavoratore, anche se può dare utili indicazioni per il gruppo omogeneo degli esposti.
È quasi sempre probabilistico poiché deriva dalla sintesi di una valutazione congiunta dello stato di salute del lavoratore in rapporto alla sua condizione lavorativa e, come tale, si articola attraverso diverse gradazioni, che vanno dall’idoneità fino all’inidoneità.
Infine è un giudizio temporale, in quanto valido per un tempo limitato, in genere quello che intercorre fra due controlli periodici. Nell’ambito dei rapporti tra funzione visiva ed idoneità al lavoro si riportano, in sintesi rielaborata, i criteri presentati al 61° Congresso Nazionale della SIMLII, tenutosi a Chianciano Terme dal 14 al 17 ottobre 1998 (Apostoli P. et al. - Funzione visiva ed idoneità al lavoro - Vol. 1 pag. 13-34) e tuttora validi. Secondo le indicazioni del gruppo di lavoro è necessario che il medico competente valuti le eventuali inidoneità, transitorie o permanenti, sulla base di due criteri:
•  Caratteristiche oftalmologiche dell’individuo;
Caratteristiche ambientali e del lavoro svolto (caratteristiche dell’ambiente e della postazione di lavoro; caratteristiche di hardware e software; caratteristiche del compito lavorativo, ecc.).
Vengono innanzitutto descritte patologie oculari che, per la loro naturale evoluzione, possono ridurre progressivamente l’acuità visiva:
• Cheratocono;
• Glaucoma;
• Cataratta;
• Miopatia degenerativa;
• Uveite;
• Retinopatia evolutiva (diabetica, ipertensiva, maculopatie, ecc.);
• Gravi patologie del nervo ottico (glaucoma, neurite ottica);
• Paralisi neurogene e miogene con alterazione della funzione binoculare.
Successivamente si riportano le alterazioni dell’apparato oculare che più probabilmente possono favorire l’insorgenza di astenopia; tali situazioni possono richiedere una limitazione temporale della durata del tempo di lavoro e quindi l’aumento delle pause giornaliere ordinarie:
• Ambliopia parziale con visus <6/10 (anche monolaterale)
Alterazioni della motilità oculare estrinseca quali:
- Eteroforie medio elevate,
- Eteroforie facilmente scompensabili,
- Nistagmo;
- Deficit neurologici;
• Patologia infiammatoria cronica degli annessi (blefariti, congiuntiviti);
• Patologia della superficie oculare (sindrome dell’occhio secco);
• Alterazioni di trasparenza della cornea;
• Cheratocono;
• Cataratta;
• Afachia e pseudoafachia;
• Difetti refrattivi elevati (a prescindere dal visus ottenibile con correzione);
• Retinopatie degenerative;
• Maculopatie con alterazione della visione centrale;
• Alterazioni del campo visivo.
In caso di patologie oculari in fase acuta si possono determinare situazioni che richiedono un giudizio di non idoneità transitoria, come nei seguenti casi:
• Riduzione del visus al di sotto dei limiti prescritti per l’esecuzione del compito visivo abituale;
• Significativo disagio soggettivo dovuto a patologie quali cheratiti, congiuntiviti, uveiti, alterazioni del film lacrimale.
Il giudizio di non idoneità permanente, situazione registrata molto raramente, è limitato a giudizio degli autori, ai casi di visus complessivo binoculare <2/10 con la migliore correzione possibile. Infine gli autori riportano una tabella con esempi di patologie che possono determinare inidoneità per gli aspetti oculo visivi ed una tabella riassuntiva con le indicazioni guida per il giudizio d’idoneità sulla base dei risultati della visita oculistica:
Esempi di patologie che possono causare inidoneità (parziale, totale, temporanea o permanente) per gli aspetti oculo-visivi.
• Patologie causa di grave riduzione del visus - malattie oculari congenite gravi (retinopatia pigmentosa avanzata, otticopatie congenite etc.)
- cheratocono bilaterale avanzato
- cataratta bilaterale avanzata
- maculopatie (miopica, senile, dismetabolica)
- gravi patologie dei nervo ottico (otticopatia glaucomatosa, neurite ottica, etc.)
• Patologie causa di gravi alterazioni della funzione binoculare
- Paralisi miogene (oftalmoplegia esoftalmica, miastenia, miosite esoftalmica acuta etc.)
- Paralisi neurogene (paralisi isolata del nervo oculomotore comune, del nervo trocleare, del nervo abducente)
- Eteroforie in fase di marcato scompenso
• Patologie causa di gravi alterazioni della superficie oculare:
- Anomalie severe quali-quantitative delle lacrime (occhio secco)
- Anomalie marcate strutturali e funzionali delle palpebre (lagoftalmo)
- Patologie gravi dell’epitelio corneo-congiuntivale (ulcere corneali)

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