Esposizione a Vibrazioni Meccaniche

Esposizione a Vibrazioni Meccaniche

Cosa sono le vibrazioni

Le vibrazioni sono oscillazioni meccaniche generate da onde di pressione che si trasmettono attraverso corpi solidi.

Esposizione a Vibrazioni Meccaniche, Rischio vibrazioni, vibrazioni,
In funzione degli effetti fisiopatologici sull'uomo, le vibrazioni vengono suddivise in base a tre principali bande di frequenza:
- oscillazioni a bassa frequenza, generate dai mezzi di trasporto (terrestri, aerei, marittimi), comprese fra 0 e 2 Hz;
- oscillazioni a media frequenza, generate da macchine ed impianti industriali, comprese fra i 2 e i 20 Hz;
- oscillazioni ad alta frequenza, oltre i 20/30 Hz, generate da una vasta gamma di strumenti vibranti di sempre maggiore diffusione in ambito industriale.
Oltre che dalla frequenza, le vibrazioni sono caratterizzate da altri parametri, in stretta relazione fra loro:
- l'ampiezza dello spostamento (espressa in metri);
- la velocità (espressa in m/sec);
- l'accelerazione (espressa in m/sec2).
L'accelerazione è il parametro più importante per valutare l’effetto delle vibrazioni sull’uomo, ma occorre anche considerare:
- la regione di ingresso delle vibrazioni e la loro direzione;
- la frequenza;
- l'intensità;
- la risonanza;
- la durata di esposizione.
Le parti del corpo più frequentemente esposte a vibrazioni sono le mani, quando si manovrano utensili o si opera su macchinari che vibrano ed il corpo intero, quando il soggetto è alla guida di un automezzo o si trovi in postura eretta su una superficie in movimento o su una piattaforma vibrante.
Le sollecitazioni vibratorie possono avvenire sia in senso verticale che orizzontale, in modo lineare o rotatorio, continuo o discontinuo, comunque, la componente verticale delle vibrazioni è nell'attività lavorativa, quella d’ampiezza maggiore rispetto agli altri assi.
Oltre all’effetto vibratorio, sarà da considerare l'effetto degli scuotimenti amplificato dal fenomeno della risonanza, dalle posture viziate, dalla contrazione muscolare eccessiva.
Si riportano le seguenti definizioni in base all'art.200 del D. Lgs. 81/08 e s.m.i.
VIBRAZIONI TRASMESSE AL SISTEMA MANO-BRACCIO: le vibrazioni meccaniche che, se trasmesse al sistema mano-braccio nell’uomo, comportano un rischio per la salute e la sicurezza dei lavoratori, in particolare disturbi vascolari, osteoarticolari, neurologici o muscolari;
VIBRAZIONI TRASMESSE AL CORPO INTERO: le vibrazioni meccaniche che, se trasmesse al corpo intero, comportano rischi per la salute e la sicurezza dei lavoratori, in particolare lombalgie e traumi del rachide;
esposizione giornaliera a vibrazioni trasmesse al sistema mano-braccio A(8): [ms/2]: valore mediato nel tempo, ponderato in frequenza, delle accelerazioni misurate per una giornata lavorativa nominale di otto ore;
esposizione giornaliera a vibrazioni trasmesse al corpo intero A(8): [ms/2]: valore mediato nel tempo, ponderato, delle accelerazioni misurate per una giornata lavorativa nominale di otto ore.
Le vibrazioni meccaniche hanno la capacità di aumentare notevolmente il rischio di insorgenza di disturbi e lesioni invalidanti o che deteriorano la qualità di vita.
I rischi delle vibrazioni non sono infatti legati al danno immediato, solitamente quasi sempre assente, ma alla somma di svariate esposizioni nel tempo.
- Effetti solo dopo lunghi periodi di esposizione;
- Effetti irreversibili;
- Assenza o scarsa sintomatologia premonitiva;
- Diffusione di fonti di rischio spesso  sottovalutate.
I disturbi causati dalle vibrazioni meccaniche possono però essere prevenuti efficacemente se si applicano in anticipo alcune misure di prevenzione e protezione.
Effetti dannosi delle vibrazioni mano-braccio
I rischi si accentuano quando sono associati a posizioni scorrette, basse temperature, movimenti ripetuti di torsione o estensione degli arti.
L’utilizzo di utensili vibranti o di materiali sottoposti a vibrazioni o impatti, può quindi causare un insieme di lesioni al sistema mano-braccio (HAV, Hand Arm
Vibrations).
Alterazioni vascolari (Forma secondaria di fenomeno di Raynaud comunemente denominata “sindrome del dito bianco”).
Alterazioni neurologiche (Neuropatie del nervo mediano, ulnare e radiale del polso, Compromissione della componente sensitiva, Ipoestesie, parestesie, riduzione della sensibilità termica, riduzione della presa di precisione).
Alterazioni muscolo-scheletriche (Lesioni tendinee: polso-tendinite dei muscoli flessori della mano, Lesioni osteoarticolari di tipo cronico-degenerativo con particolare interessamento di polsi e gomiti).
Fenomeno di Raynaud (comunemente denominato “sindrome del dito bianco”)? presenta questi sintomi:
- Formicolio e/o insensibilità alle dita;
- Difficoltà nel percepire gli oggetti al tatto;
- Perdita di forza nelle mani;
- Impallidimento e successivo arrossamento delle dita accompagnato da una sensazione di dolore (in ambienti freddi e/o umidi);
- Danni alla muscolatura, alle ossa e alle giunture.
Effetti dannosi delle vibrazioni corpo intero
Anche i lavori a bordo di mezzi di trasporto o di movimentazione, quali ruspe, trattori, macchine agricole, carrelli elevatori e autocarri, espongono il corpo intero a vibrazioni (WBV, Whole Body Vibrations) che possono essere dannose se accumulate nel tempo.
- Patologie del rachide lombare
- Disturbi cervico-brachiali
- Disturbi digestivi
- Disturbi circolatori nel sistema venoso periferico
- Effetti sull’apparato riproduttivo
- Effetti cocleo-vestibolari.
Obblighi del datore di lavoro
Valutazione del rischio: prendere in considerazione tutti i rischi potenziali derivanti dalle vibrazioni meccaniche
Predisporre un programma di misure per:
- eliminare le fonti di vibrazioni, se possibile;
- controllare le vibrazioni alla fonte;
- ridurre l’esposizione del lavoratore grazie a misure di riorganizzazione del lavoro e dei luoghi di lavoro.
Fornire dispositivi di protezione individuale ai dipendenti;
Fornire informazione e formazione ai lavoratori, in merito ai rischi che affrontano, alle misure di prevenzione adottate, ai DPI da utilizzare, ecc.
Monitorare i rischi e riesaminare le misure preventive, includendo anche misure di sorveglianza sanitaria.
Per poter valutare correttamente il rischio da esposizione a vibrazioni è necessario:
- identificare le fasi lavorative comportanti esposizione a vibrazioni e valutare i tempi di esposizione effettiva a vibrazioni associati a ciascuna fase;
- individuare macchinari, utensili, mezzi utilizzati in ciascuna fase
Al fine di pianificare le successive fasi valutative è in genere utile acquisire preliminarmente le seguenti informazioni:
- tipologia di macchinari vibranti e principali utensili ad essi collegati;
- applicazioni per cui ciascun utensile è utilizzato;
- modalità di impiego di ciascun utensile/mezzo;
- condizioni operative ove siano percepite le vibrazioni di maggior entità da parte degli operatori;
- fattori che possono influenzare maggiormente l’esposizione a vibrazioni, quali condizioni operative, stato di manutenzione, forza di prensione, vetustà dell’utensile/mezzo, ecc.
Quando sono superati i valori d’azione il Datore di Lavoro elabora un programma di misure tecniche organizzative per ridurre al minimo l’esposizione, comprendente:
- altri metodi di lavoro che richiedono una minore esposizione a vibrazioni meccaniche;
- la scelta di attrezzature di lavoro adeguate concepite nel rispetto dei principi ergonomici e che producono, tenuto conto del lavoro da svolgere, il minor livello possibile di vibrazioni;
- la fornitura di attrezzature accessorie per ridurre i rischi di lesioni provocate dalle vibrazioni, quali sedili che attenuano efficacemente le vibrazioni trasmesse al corpo intero e maniglie o guanti che attenuano la vibrazione trasmessa al sistema mano-braccio;
- adeguati programmi di manutenzione delle attrezzature di lavoro, del luogo di lavoro, dei sistemi sul luogo di lavoro e dei DPI;
- la progettazione e l’organizzazione dei luoghi e dei posti di lavoro;
- l’adeguata informazione e formazione dei lavoratori sull’uso corretto e sicuro delle attrezzature di lavoro e dei DPI, in modo da ridurre al minimo la loro esposizione a vibrazioni meccaniche;
- la limitazione della durata e dell’intensità dell’esposizione;
- l’organizzazione di orari di lavoro appropriati, con adeguati periodi di riposo;
- la fornitura, ai lavoratori esposti, di indumenti per la protezione dal freddo e dall’umidità.
Dispositivi di Protezione Individuale
SISTEMA MANO-BRACCIO
Esistono attualmente in commercio guanti cosiddetti "antivibranti", certificati secondo la norma europea armonizzata EN ISO 10819:1998.
Pur non presentando generalmente livelli di protezione elevata (spesso l’attenuazione delle vibrazioni è < 10%, ma per taluni utensili può raggiungere il 50%), i guanti anti-vibranti sono comunque utili ai fini di evitare l’effetto di amplificazione della vibrazione trasmessa alla mano, riscontrabile per i normali guanti da lavoro.
Devono essere marcati CE;
Devono avere una scheda tecnica allegata contenente i dati di certificazione;
Non offrono attenuazioni comparabili con i DPI uditivi (non sono in grado di proteggere adeguatamente i lavoratori e riportare i livelli di esposizione a valori inferiori ai valori limite);
Non è facile sapere se e quando attenuano l’esposizione su un dato attrezzo;
Non funzionano su utensili di tipo percussorio.
Sedili antivibranti
Spesso i sedili montati sui mezzi non riducono le vibrazioni trasmesse al conducente, anzi, nell’intervallo 1 Hz ÷ 20 Hz, amplificano talvolta anche di un fattore 2-3 e oltre le vibrazioni.
Progettazione ad hoc di sedili antivibranti passivi (meccanici, idraulici, pneumatici) o attivi (Active Vibration Control).
Sostituire sedili rigidi con sedili ammortizzati idonei.
Qualora si disponga già di un sedile ammortizzato regolarlo bene e controllare il fine corsa.
I silent block sono supporti antivibranti utilizzati per ridurre le vibrazioni che raggiungono le cabine delle macchine movimento terra e dei trattori agricoli o forestali, vibrazioni generate principalmente dalle asperità del terreno e dalla presenza di buche e avvallamenti e che giungono all’operatore mediante la catena di trasmissione costituita dalle ruote, dagli assali, dal telaio della cabina e dal gruppo sedile.
La formazione e soprattutto l’addestramento sono indispensabili per garantire che gli interventi preventivi, tecnici e procedurali, raggiungano i risultati desiderati.
Le tecniche di lavoro del singolo operatore possono influenzare il grado di assorbimento delle vibrazioni: ad esempio, un’attrezzatura in cattive condizioni o usata in modo errato richiede uno sforzo maggiore e quindi una maggiore esposizione da parte dell’utilizzatore.
L’addestramento sarà quindi volto a spiegare quale è l’attrezzatura e l’utensile più adatto per un certo lavoro e qual è il modo migliore per utilizzarli così da evitare o contenere le vibrazioni.
Inoltre, da parte dei lavoratori è indispensabile saper rilevare quando un utensile ha bisogno di manutenzione e di equilibratura, quando utilizzare i DPI, come deve essere organizzato in modo ergonomico il posto di lavoro, quale postura è più opportuna, quali sintomi o disturbi segnalare al medico competente.
I lavoratori esposti a livelli di vibrazioni superiori ai valori d’azione sono sottoposti alla sorveglianza sanitaria.
La sorveglianza viene effettuata periodicamente, di norma una volta l’anno o con periodicità diversa decisa dal medico competente.
I lavoratori esposti a vibrazioni sono altresì sottoposti alla sorveglianza sanitaria quando, secondo il medico competente, si verificano una o più delle seguenti condizioni: l’esposizione dei lavoratori alle vibrazioni é tale da rendere possibile l’individuazione di un nesso tra l’esposizione in questione e una malattia identificabile o ad effetti nocivi per la salute ed é probabile che la malattia o gli effetti sopraggiungano nelle particolari condizioni di lavoro del lavoratore ed esistono tecniche sperimentate che consentono di individuare la malattia o gli effetti nocivi per la salute.

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